Testo di Elisa Piccioni

La spalla è l’articolazione più complessa del nostro corpo. Permette al braccio di compiere numerosi e ampi movimenti. Questo implica una complessa anatomia e una serie di meccanismi che lavorano a ritmo e in sinergia per permetterci i vari gesti quotidiani. Quando questi meccanismi vengono sollecitati con gesti ripetuti in posizione estreme, come ad esempio tutti i movimenti del braccio sopra il capo, si può manifestare dolore alla spalla. Il tennis è uno di quegli sport che la sollecitano particolarmente e che spesso è causa di dolore alla spalla, tendiniti, e di altre patologie come l’impingement, la lesione della cuffia dei rotatori o la SLAP lesion che approfondiremo in seguito.

La spalla: cenni di anatomia

La spalla è l’articolazione che mette in comunicazione il tronco con gli arti superiori. A livello scheletrico è costituita dall’incontro tra:

  • Clavicola
  • Omero
  • Scapola

La clavicola è un osso lungo, situato orizzontalmente nella zona anteriore del torace e si articola con l’acromion della scapola. Questa è un osso piatto e triangolare, situato posteriormente e lateralmente sul torace collegandolo, tramite una cavità (detta glena), all’arto superiore e quindi all’omero. L’omero è un osso lungo e costituisce la porzione superiore del braccio, con la sua testa di forma sferica si inserisce nella glena della scapola. Queste ossa e il torace costituiscono insieme le 5 articolazioni della spalla, che la rendono anatomicamente e funzionalmente molto complessa. Le articolazioni sono:

  • Gleno-omerale
  • Acromion-claveare
  • Sterno-claveare
  • Scapolo-toracica
  • Sottodeltoidea

Tutte le articolazioni sono stabilizzate da legamenti, da una capsula e dalla muscolatura, in particolare dai muscoli della cuffia dei rotatori che circondano e centrano la testa dell’omero nella glena.

Il gesto sportivo nel tennis

Per giocare a tennis si devono padroneggiare diverse modalità di colpi, ognuno con una tecnica caratteristica che risulterà più o meno complessa al giocatore. Senza entrare nello specifico di ogni tipologia di gesto, ci soffermiamo solo sulle caratteristiche del servizio, il gesto con cui il tennista inizia il gioco. Il servizio è spesso la causa del dolore alla spalla: il tennista lancia la palla in aria e la colpisce alla sua altezza di picco. Qui la mano e il braccio si trovano al di sopra della testa e in questa posizione alcuni tessuti si trovano in sofferenza. Nella fase successiva, quella dopo il colpo in cui il braccio scende, i tendini sono invece sollecitati in allungamento.

Il continuo ripetere questo e tutti gli altri gesti può condurre alla degenerazione dei tendini o di altre strutture della spalla. Diventa di fondamentale importanza la cura della tecnica del movimento atletico, sia in misura preventiva che durante il trattamento dopo un trauma.

La spalla del tennista: l’impingement

Per tutto quello che ci siamo detti finora, la spalla risulta essere una vera vittima del tennis. O per trauma o per degenerazione dovuta a continui stress e sollecitazioni per gesti atletici ripetuti e a volte neanche corretti nella tecnica. Ma quali sono le possibili conseguenze? Le conseguenze possono essere varie e sarebbe difficile elencarle tutte senza trascurarne alcune, concentriamoci, quindi, sulla più comune e sui suoi effetti: l’impingement o sindrome da conflitto sotto-acromiale.

L’impingement o sindrome da conflitto sotto-acromiale

Una delle più comuni cause della spalla dolorosa nel tennista è il conflitto sotto-acromiale o impingement. Quest’ultimo termine indica una condizione di conflitto e sofferenza di una struttura quando viene compressa tra altre due. È una sindrome comune anche nell’anca. Nel nostro caso, quello della spalla, le strutture a soffrire sono i tendini della cuffia dei rotatori (nello specifico il muscolo sovraspinoso) che vengono compresse tra la testa dell’omero e l’acromion della scapola quando il braccio si alza, rispetto al tronco, almeno di 45°. La ripetizione dei gesti atletici, come quelli del tennis, creano squilibri muscolari che aumentano la compressione sul tendine che si infiamma e nei casi più gravi degenera. I sintomi più comuni e che ci devono spingere da uno specialista sono:

  • Dolore alla spalla, a volte si irradia anche al braccio e aumenta di notte;
  • Limitazione dei movimenti della spalla, soprattutto di quelli sopra il capo;
  • Debolezza

Se non si interviene con una corretta riabilitazione della spalla e del gesto sportivo si rischia una lesione del sovraspinoso o la perdita della mobilità della spalla che può andare incontro a capsulite. La diagnosi viene svolta tramite esame clinico e se necessario con l’indagine strumentale (rx, RMN).

Il trattamento dell’impingement di spalla del tennista

Ora che sappiamo che alla base dell’impingement di spalla c’è uno squilibrio muscolare causato dal tennis, è facile intuire che il trattamento deve necessariamente concentrarsi sulla risoluzione dello squilibrio tramite un programma riabilitativo mirato e specifico. Data la complessità della spalla e della sinergia dei meccanismi che ne permettono il movimento, è consigliabile rivolgersi a uno specialista che ne conosce i corretti ritmi. Il programma riabilitativo si suddividerà in diverse fasi alcune contemporanee:

Riduzione del dolore:

tramite terapia manuale e strumentale (tecar, laser, ecc) se necessario e su prescrizione medica può essere affiancata da farmaci antidolorifici e antinfiammatori;

Recupero della completa articolarità della spalla del tennista:

una volta diminuito il dolore il fisioterapista si occuperà dell’articolarità della spalla che deve tornare a compiere ogni movimento fino ai suoi gradi estremi, tramite terapia manuale e mobilizzazione passiva e/o attiva;

Riequilibrio muscolare:

si entra della fase più complessa e delicata, il paziente dovrà lavorare con costanza per recuperare la forza e imparare il corretto meccanismo di ogni movimento quotidiano. Il fisioterapista deve fare un ottimo lavoro sia a livello fisico che cognitivo che permetterà al paziente di percepire quando e quali muscoli attivare. Lavorerà sul controllo scapolo-toracico, sul movimento del braccio, senza trascurare l’intero corpo e quindi le varie catene muscolari. I gesti sopra la testa, ad esempio, implicano una catena muscolare che genera, somma e trasferisce forze dai piedi fino alle mani, ogni segmento della catena andrà curato e riequilibrato. In ogni seduta si cercherà di migliorare la qualità dei gesti. Solo in questo modo, con il corretto posizionamento della scapola e dell’omero anche durante il movimento, la compressione dei tendini diminuirà e si potrà curare e prevenire le conseguenze più gravi.

Studio del gesto atletico:

una volta riequilibrata la muscolatura è ottimale continuare il recupero funzionale tramite lo studio dei gesti sportivi del tennis, con l’aiuto di un personal trainer specializzato. In questo modo il rientro in campo sarà sicuro e la spalla protetta da altri traumi o patologie.

Nei casi più gravi, o trascurati per molto tempo la fisioterapia non sarà sufficiente e si dovrà intervenire per via chirurgica. Lo scopo sarà quello di aumentare lo spazio tra l’acromion della scapola e la testa dell’omero tramite l’acromionplastica in artroscopia. Anche in questo caso sarà necessaria una riabilitazione mirata a prevenire il ritorno alle condizioni di partenza.

 

 

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