Testo di Cristiano Pelliccia
Cosa fare se senti dolore alla spalla
Il dolore alla spalla può essere dovuto a diverse cause e può colpire diversi distretti anatomici all’interno della stessa, compresa la Cuffia dei Rotatori.
Possiamo aggiungere che il dolore alla spalla può essere di tipo localizzato o generalizzato, questo dipende ovviamente dalla storia clinica del soggetto ed è fondamentale perciò che lo specialista (ortopedico, fisiatra o fisioterapista) riesca a risalire all’evento scatenante analizzando le cause del trauma (nel caso appunto di trauma) o studiando i comportamenti motori abituali del soggetto (in assenza di un evento traumatico).
Per progettare un corretto percorso di Recupero Funzionale, oltre alla valutazione clinica e funzionale del medico ortopedico e del fisioterapista, è necessario effettuare degli esami strumentali diagnostici come ad esempio l’ECG e/o RMN.
Così, si avrà riscontro sull’effettiva situazione dei tessuti all’interno della spalla dolorante.
Cenni di anatomia: Cuffia dei Rotatori
Per Cuffia dei Rotatori si intende quel complesso muscolo–tendineo composto da 4 muscoli fondamentali che da vari siti della scapola si inseriscono su delle tuberosità ossee dell’omero, dette trochite e trochine.
La loro funzione è la stabilizzazione ed il centraggio della testa dell’omero nella glena scapolare.
Questi muscoli oltre a mobilizzare l’omero nelle varie direzioni hanno una funzione prettamente propriocettiva. Essi sono:
- Sovraspinato o sovraspinoso posto superiormente, la sua funzione è di abdurre ed extraruotare l’omero.
- Sottoscapolare, posto anteriormente la scapola, la sua funzione è di addurre e intraruotare l’omero
- Sottospinato o infraspinato posto posteriormente, la sua funzione è di ruotare esternamente l’omero e dona rinforzo alla capsula posteriore, stabilizzando la testa omerale.
- Piccolo rotondo, in posizione posteriore, la sua funzione coadiuvato dal sottospinato e dal deltoide posteriore è quella di extraruotare l’omero.
Classificazioni delle Lesioni della Cuffia dei Rotatori – Timing
La cuffia dei rotatori può andare incontro a diverse lesioni, ed è spesso soggetta a tendinopatie, molte volte causate da sovraccarico funzionale.
Non solo, moltissimi casi di dolore alla cuffia dei rotatori derivano “sindromi da conflitto” o “impingement”, in cui il tendine che viene messo più sotto stress risulterà essere quello del muscolo sovraspinoso, trovandosi nel sito anatomico più “sfortunato” (esattamente tra testa dell’omero e l’acromion).
Ma come può avvenire questo conflitto? Si ricercano le cause soprattutto nella postura dell’intero Rachide, della postura selettiva scapolo-toracica e nei pattern motori di base del soggetto in riferimento ai movimenti di braccia.
Ricordiamo che i tendini della cuffia dei rotatori, come ogni organo muscolo–scheletrico, vanno incontro a una degenerazione tissutale e funzionale con il passare degli anni.
Si deduce, dunque, che la vecchiaia può favorire l’insorgenza delle patologie alla spalla senza il verificarsi di un vero evento scatenante.
Le lesioni alla cuffia dei rotatori si classificano in diversi modi in relazione alla durata del problema. Si definiscono:
- Acute quando i sintomi sono riferiti entro un mese, generalmente hanno genesi traumatica
- Subacute quando la patologia è databile tra 1 e 6 mesi, generalmente hanno base micro e macrotraumatica;
- Croniche quando la patologia è insorta da più di 6 mesi, hanno base degenerativa micro o macrotraumatica;
Il sito di lesione varia in base al tendine o ai tendini messi più sotto stress.
- Esistono lesioni nel comparto anteriore che interessano il tendine sottoscapolare con sublussazioni o franche lussazioni del Capo lungo del Bicipite;
- del comparto superiore, con interessamento isolato del tendine del sovraspinoso (il più frequente);
- del comparto posteriore con coinvolgimento isolato del tendine del sottospinoso;
- si definiscono infine complesse le lesioni estese che coinvolgono, in varia misura, tutti i tendini della Cuffia dei Rotatori.
Sintomi
L’interessamento dei tendini della cuffia rappresenta una delle patologie da “sovraccarico” o da “conflitto” più diffuse: si può manifestare con dolore accompagnato da incapacità funzionale, ma è spesso la degenerazione può essere asintomatica con episodi “inaspettati” di rottura.
La clinica di problematiche legate alla cuffia dei rotatori comprende solitamente dolore:
- nella zona antero superiore della spalla
- nella zona postero superiore della spalla
- al movimento di estensione o flessione dell’omero sul piano sagittale e frontale
- enfatizzato nelle ore notturne o mentre si sta a letto
e altri sintomi come
- Perdita di forza
- Rigidità e perdita di mobilità attiva e passiva
- Capsulite adesiva
Terapia e trattamento
L’inquadramento e la gestione del dolore alla Cuffia dei Rotatori è prerogativa del medico fisiatra/ortopedico, il quale potrà confrontarsi e cooperare nelle decisioni metodologiche del recupero funzionale con gli altri professionisti della riabilitazione, rieducazione e riatletizzazione motoria (fisioterapisti, dottori in Scienze Motorie, osteopati, etc.).
Per gli status infiammatori è consigliabile l’applicazione di ghiaccio o di terapie fisiche (tecar, laserterapia) per velocizzare la rigenerazione dei tessuti e il processo antinfiammatorio.
La maggior parte dei disturbi da “impingement” o da “conflitto” si risolvono con un adeguato programma riabilitativo conservativo (secondo uno studio di Morrison et al. 1997 la terapia conservativa è efficace nel 67 % dei casi ). La soluzione chirurgica deve essere considerata dunque solo in fase di fallimento di quest’ultima.
Prevenzione
In ambito preventivo si raccomanda uno stile di vita rigorosamente attivo, impegnandosi a mantenere le giuste posture sia durante l’attività fisica che nelle attività quotidiane.
Una spalla che si muove poco e male, rispetto al suo potenziale, è una spalla che tende inevitabilmente a essere fragile e poco pronta agli “imprevisti” della vita.
Consigli
Il completo recupero funzionale di una lesione alla Cuffia dei Rotatori è un processo complesso e non risolvibile con un approccio superficiale. Diventa molto importante affidarsi a uno Specialista in grado di individuare e proporre la giusta terapia strumentale. Per le fasi più avanzate della riabilitazione, un professionista delle Scienze Motorie avrà l’obiettivo di elaborare specifici programmi di allenamento basati sui reali bisogni del soggetto e volti al miglior ritorno all’attività quotidiana o sportiva.
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