L’infiammazione del nervo sciatico, è una condizione medica caratterizzata da un particolare dolore che si irradia verso l’arto inferiore, lungo il passaggio del nervo sciatico, fino ad arrivare al piede.

Conosciuta più comunemente come “sciatica” o “sciatalgia”, l’infiammazione del nervo sciatico deriva il più delle volte dalla compressione dell’omonimo nervo a livello lombare

La sciatica, soprattutto se in fase acuta, può essere limitante nelle azioni della vita di tutti i giorni e ridurre anche la qualità del sonno. Per questo risulta fondamentale sapere a chi rivolgersi e intervenire tempestivamente per capirne l’origine, il modo migliore per trattarla e le strategie per gestire il dolore nella prima fase di esordio.

Anatomia della colonna lombare

Le vertebre lombari sono in tutto cinque e, anatomicamente, vengono dopo le dodici vertebre dorsali; prima di quest’ultime troviamo le cinque vertebre cervicali, mentre nel punto più distale della colonna troviamo l’osso sacro, che deriva dalla fusione di cinque vertebre, e, al suo termine, il coccige.

Le vertebre lombari costituiscono il “tratto o segmento, lombare” e vengono individuate con la lettera L maiuscola che, appunto, sta per “lombare”, seguita da un numero compreso tra 1 e 5, in base a quale vertebra si sta prendendo in considerazione. La prima vertebra lombare verrà dunque chiamata L1 e l’ultima L5. Il segmento sacrale, che viene subito dopo quello lombare, viene identificato invece con la lettera S maiuscola.

In generale, la colonna vertebrale (chiamata anche rachide), è la struttura ossea che funzionalmente rappresenta l’asse portante del corpo umano e protegge il midollo spinale il quale, insieme all’encefalo, forma il sistema nervoso centrale.

Il rachide è composto da 33-34 vertebre, separate tra loro dal disco intervertebrale: una sottile struttura di fibrocartilagine, contenente una sostanza gelatinosa al suo interno (il nucleo polposo), che può andare incontro a degenerazione e fissurazione dando così origine all’ernia del disco.

Le vertebre lombari sono le più larghe e pesanti della colonna vertebrale, questo per permettere un miglior scarico delle forze provenienti dal peso della colonna sovrastante e sopportare le diverse tensioni a cui sono sottoposte.

Il tratto lombare inoltre, è il segmento della colonna vertebrale dove finisce il midollo spinale, tra L1 e L2, dove poi inizierà la cauda equina che arriverà fino al sacro con gli ultimi nervi spinali.

Cosa sono i nervi spinali?

I nervi spinali sono i nervi del sistema nervoso periferico che si formano dall’unione delle radici dorsali con le radici ventrali del midollo spinale.

I nervi sono strutture del sistema nervoso, con l’importante compito di mandare gli impulsi necessari al movimento muscolare in periferia, trasportare le informazioni sensitive e riportare le stesse al midollo spinale fino al cervello dove poi vengono elaborate.

I nervi spinali, insieme ai nervi cranici, formano il sistema nervoso periferico (SNP), ovvero l’insieme dei nervi che ha il compito di far comunicare il sistema nervoso centrale con la periferia.

Come accennato prima, il midollo spinale è la struttura nervosa che insieme all’encefalo dà origine al sistema nervoso centrale ed è localizzato all’interno della colonna vertebrale, più precisamente nel “canale vertebrale”, formato dalla sovrapposizione dei vari fori vertebrali.

Il midollo spinale è diviso in segmenti, a seconda del tratto della colonna dove si trova, ciascuno dei quali presenta una coppia di emergenze, chiamate radici spinali, una ventrale (davanti, verso l’addome) e una dorsale (dietro, verso la schiena).

Le radici ventrali sono le emergenze che contengono gli assoni dei neuroni motori, mentre le radici dorsali contengono gli assoni dei neuroni sensitivi.

Il nervo spinale è il risultato della convergenza di queste due radici, in un’unica struttura, che esce dal forame di coniugazione tra una vertebra e l’altra, sia a destra che a sinistra.

Si ricorda che la radice ventrale rappresenta la componente motoria del nervo spinale, mentre la radice dorsale quella sensitiva. In tutto i nervi spinali risultano essere 31 paia e sono divisi in:

  • cervicali (8 paia)
  • toracici (12 paia)
  • lombari (5 paia)
  • sacrali (5 paia)
  • coccigei (2 paia)

Poco dopo essere usciti dai fori intervertebrali, i nervi spinali si suddividono in branche, dotate sempre sia di assoni sensitivi che motori.

La rete dei rami ventrali (motori) di un determinato gruppo di nervi spinali, viene chiamata plesso nervoso. Nel corpo esistono 4 plessi nervosi denominati:

Il plesso lombare è formato dall’unione dell’ultimo nervo spinale toracico (T12) e dei primi quattro nervi spinali lombari (L1, L2, L3 e L4), mentre il plesso sacrale è formato dall’unione del ramo ventrale degli ultimi due nervi spinali lombari (L4 e L5), dei nervi spinali sacrali e del nervo coccigeo.

Il nervo sciatico nello specifico, origina dal plesso sacrale, è un nervo misto (sia motorio che sensitivo) e innerva:

  • La regione genitale e anale
  • La parte posteriore della coscia e della gamba
  • La porzione esterna del piede

Le patologie dei nervi spinali

Tra le patologie dei nervi spinali, si ricordano i fenomeni irritativi o infiammatori a loro carico che possono derivare da compressioni, a livello della loro emergenza dalla colonna vertebrale, o vere e proprie lesioni o compressioni lungo il decorso verso la periferia.

Condizioni mediche più comuni che coinvolgono i nervi spinali sono:

  • La neuropatia periferica (come ad esempio quella diabetica)
  • la lombosciatalgia (sciatica), a carico del nervo sciatico
  • e la lombocruralgia, a carico del nervo femorale che innerva la parte anteriore della coscia

Cause e sintomi dell’infiammazione del nervo sciatico

L’infiammazione del nervo sciatico, che può portare alla cosiddetta sciatica, può derivare da un’ernia del disco che separa le vertebre lombari L4 ed L5, oppure L5 ed S1 (ultima vertebra lombare e la prima sacrale) o può essere il sintomo di un restringimento (stenosi) del canale midollare. In altri casi può essere dovuta a un restringimento del foro intervertebrale stesso (dove esce il nervo) oppure, in casi fortunatamente più rari, dalla compressione di una massa tumorale spinale.

I sintomi dell’infiammazione del nervo sciatico (sciatica) sono:

  • Dolore sulla zona lombare e lungo l’arto inferiore (o anche solo sull’arto inferiore), che parte dal gluteo e può arrivare fino al piede
  • Formicolio/perdita di sensibilità
  • Debolezza dell’arto inferiore fino ad arrivare, nei casi più gravi, a un vero e proprio deficit motorio che può impedire al soggetto di camminare normalmente

Diagnosi e trattamento della sciatalgia

La diagnosi di sciatica viene fatta normalmente dal medico, ortopedico o fisiatra, in base all’esame obiettivo del paziente e dal risultato della risonanza magnetica, che spesso viene prescritta in questi casi per vedere l’entità e il livello della compressione del nervo. Solo in alcune situazioni, dove si sospetta la denervazione, può essere richiesta un’elettromiografia, per vedere la conduzione del nervo stesso.

Risulta fondamentale iniziare subito la fisioterapia, anche in fase acuta, per gestire al meglio la sintomatologia dolorosa e favorire la guarigione del nervo infiammato con l’utilizzo terapie fisiche (laser e tecar), la terapia manuale e l’applicazione del kinesiotape. In un secondo momento, appena il dolore diminuisce, si consiglia l’esecuzione di esercizi in acqua (idrokinesi) per recuperare la mobilità persa e ricominciare a rinforzare la muscolatura in modo cauto fuori carico, insieme alla rieducazione posturale come mantenimento. Al termine del percorso fisioterapico, quando ormai la sintomatologia dolorosa è scomparsa, sarà importare ritornare all’attività sportiva, quella che si praticava prima o una nuova, per consolidare il rinforzo della muscolatura di tutto il corpo, con l’aiuto di un personal trainer che saprà indicare gli esercizi migliori per stare meglio nel lungo periodo e prevenire recidive future.

Il trattamento chirurgico viene preso in considerazione solo nei casi più gravi, dove c’è un serio deficit motorio, che non può essere recuperato con la terapia conservativa. Tra gli interventi chirurgici sulla colonna si ricordano: le erniectomie, le laminectomie e le stabilizzazioni vertebrali, tutte volte alla decompressione meccanica del nervo che sta in sofferenza.

Come prevenzione, infine, è importante non sottovalutare i primi sintomi di esordio della patologia e iniziare il prima possibile un percorso su misura per non doversi fermare dopo o dover ricorrere alla chirurgia.

Testo di Alessandra Del Vecchio

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