Cos'è la fascia?

La fascia è il tessuto connettivo che circonda i nostri muscoli, le nostre ossa, i nervi, i nostri organi, e le  articolazioni. È ritenuto infatti un sistema fluido tensionale che collega e sostiene tutto il contenuto del nostro corpo.

Può essere paragonata a una tuta che riveste il nostro corpo dalla testa ai piedi. Se si applica una tensione in un punto della tuta è probabile che questa si rompa, o si metta in tensione, in una zona differente dal punto di trazione.

Cosa significa terapia miofasciale?

La terapia miofasciale significa in modo letterale “terapia per il sistema muscolare e fasciale.”

Si tratta di diverse tecniche manuali utilizzate per la mobilizzazione dei tessuti molli (muscoli e fascia) che si occupano di trattare il dolore miofasciale su base biomeccanica e riflessa.

Attraverso questo trattamento si riesce a ridurre il dolore che il paziente avverte in una determinata zona del corpo e allo stesso tempo altre sensazioni a esso annesse, come bruciori, parestesie e formicolii. Il trattamento della fascia consente così di aumentare l’escursione articolare di una determinata struttura del corpo, oltre a stimolare il sistema nervoso centrale per migliorare la coordinazione motoria.

A cosa serve il trattamento miofasciale?

Il trattamento miofasciale è una terapia fisioterapica che mira a:

  • migliorare la salute e la funzionalità dei tessuti muscolari e fasciali del corpo
  • sciogliere aderenze e tensioni presenti in questo tessuto
  • ridurre il dolore
  • ripristinare l’equilibrio del corpo
  • aumentare la mobilità e la flessibilità muscolare

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Prima di effettuare il trattamento miofasciale, il fisioterapista deve porre domande al paziente riguardanti la sua storia clinica e i sintomi che presenta.

Per la procedura di trattamento miofasciale il fisioterapista usa le mani e applica una pressione costante e graduale sulle fasce muscolari e cerca di individuare le zone di tensione e dolore. Il trattamento dura dai 30 ai 60 minuti e si può effettuare anche più di una volta a settimana.

Dopo il trattamento, il terapista può suggerire al paziente degli esercizi di stretching da effettuare a casa per mantenere i benefici della terapia nel tempo.

Il paziente può percepire una sensazione di leggero dolore o rigidità muscolare, che scompare solitamente entro le 24 ore successive. È consigliabile bere molta acqua e mantenere un’attività fisica moderata per favorire il rilassamento muscolare.

Per quali condizioni è utile il trattamento miofasciale?

Il trattamento miofasciale è utile per diverse condizioni:

  • dolori muscolari o cronici (come mal di schiena, dolore al collo o in zona lombare)
  • tensioni muscolari
  • lesioni sportive
  • problemi posturali
  • disturbi del movimento
  • problemi respiratori
  • disturbi digestivi
  • disfunzioni del sistema nervoso

Quali sono le tecniche utilizzate nel trattamento miofasciale?

Le tecniche principali utilizzate nel trattamento miofasciale includono:

  • il rilascio miofasciale, che consiste in una pressione sostenuta su specifici punti per sciogliere le tensioni nella fascia
  • la mobilizzazione articolare per migliorare la mobilità delle articolazioni associate ai tessuti fasciali
  • il massaggio miofasciale
  • la terapia manuale
  • l’esercizio terapeutico specifico per la zona interessata

Perché è utile il massaggio miofasciale?

L’utilizzo di questa tecnica, dopo un ciclo di almeno 10 sedute, prevede benefici assicurati, che possono manifestarsi subito dopo la terapia oppure essere rimandati di poco tempo. In ogni caso il trattamento porta al miglioramento della postura così come della fluidità dei movimenti e di conseguenza della qualità della vita quotidiana e sportiva. Inoltre, è prevista anche la risoluzione dei dolori muscolo-articolari.

In cosa consiste il massaggio miofasciale?

Il massaggiatore esplora il corpo del paziente, che nel frattempo è sdraiato e in fase di totale rilassamento, con diverse manovre, cercando di individuare i punti di tensione. Operando quindi sullo strato connettivale in tensione il massaggiatore ottiene la distensione dello stato muscolare.

Questo metodo si serve di manovre comuni quali pressioni forti ed energiche decontratturanti, effettuate con le dita tese su tutta la parte da trattare, che si alternano a scivolamenti lenti ma intensi e a tecniche specifiche che agiscono proprio sulla fascia connettivale e sulla muscolatura.

Le manovre più specifiche agiscono attraverso:

  • la delineilizzazione (pressioni verticali lungo tutto il perimetro muscolare)
  • lo scollamento (azione trasversale per spostare lateralmente il muscolo)
  • l’impastamento (si afferra e si spreme la massa carnosa con pollici e indici muovendosi dal basso verso l’alto)

Quali sono i benefici del trattamento miofasciale?

I benefici di questo massaggio sono facilmente riscontrabili:

  • aumenta la libertà di movimento
  • scioglie tensioni e contratture muscolari
  • agisce sul mantenimento della normale funzionalità muscolare

Con il massaggio miofasciale posturale, attraverso le tecniche che agiscono sulle strutture fasciali, il paziente viene liberato dalle tensioni muscolari, dando benefici anche sull’aspetto posturale.

Inoltre, aiuta a trattare aderenze muscolari interfasciali, migliora la circolazione, grazie all’aumento dell’apporto ematico, e agevola anche il flusso venoso e linfatico, attraverso le manipolazioni che agiscono in profondità sulle fasce muscolari.

Quando viene eseguito su uno sportivo, da subito, si riscontra un miglioramento della prestazione e del gesto atletico e una riduzione del rischio di traumi muscolari: ciò è dovuto a ritrovate fluidità e scioltezza dei movimenti e alla riduzione o, addirittura, alla scomparsa dei fastidi e dei dolori precedentemente accusati.

Quali sono i benefici del trattamento miofasciale?

È importante non effettuare il trattamento miofasciale nelle zone in cui vi siano:

  • forti infiammazioni, con aumento della temperatura
  • arrossamento
  • dolore acuto di causa ignota
  • edemi
  • traumi recenti, fratture o processi degenerativi del sistema connettivo o osseo
  • situazioni vascolari compromesse
  • febbre
  • insufficienza cardiaca con edemi agli arti inferiori
  • calcoli renali, in quanto il massaggio va ad aumentare la diuresi, mettendo in circolo eventuali calcoli
  • neoplasie maligne: il massaggio migliora la circolazione, il che potrebbe favorire il diffondersi delle cellule tumorali
  • dermatiti ed eczemi, per evitare l’aumento dell’irritazione o la sua diffusione in altre zone
  • ciclo mestruale, durante il quale vanno evitati addome, cosce, glutei e zona lombosacrale
Testo di Elisa Sordi

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