Il crescente numero di bambini, ragazzi e adolescenti, impegnati nell’attività fisica ci invita, come clinici, a essere attivamente ingaggiati nel perseguimento del benessere della popolazione di grandi e piccini.
Molti dei ragazzi che oggi si allenano a differenti livelli, dall’età infantile all’adolescenza, possono aspirare e raggiungere livelli di performance e competizione elevata, in ambito nazionale e internazionale. Il volume di allenamento è spesso superiore alle 20 o più ore settimanali, se pensiamo a sport come il tennis, la ginnastica, la pallavolo o il calcio.
È per questo motivo che diventa fondamentale il ruolo del fisioterapista, del chinesiologo e dell’ortopedico pediatrico, che sono coinvolti nella salute dei giovani atleti al fine di gestire il carico di lavoro, capire quali sono le strategie di prevenzione, curare e trattare gli infortuni dei piccoli atleti.
L’atleta giovane è UNICO
La partecipazione ad attività sportive fin dall’età giovanile ha numerosi benefici ma, al tempo stesso, può essere fonte e rischio di infortuni.
Il giovane atleta potrebbe essere esposto a traumi sportivi per via di processi fisici e fisiologici che si compiono durante la crescita. Questi infortuni possono riguardare il sistema muscolo scheletrico ancora in crescita.
D’altra parte, la buona notizia è che i giovani atleti hanno un grandissimo potenziale di guarigione rispetto agli adulti.
Il ruolo dello screening
Lo screening, in medicina, è una strategia utilizzata per cercare condizioni non ancora riconosciute o marcatori di rischio. Questo test può essere applicato a individui o a un’intera popolazione.
I controlli sanitari nel bambino sano sono frequenti e consigliati.
Le valutazioni mirano generalmente a:
- Promuovere la salute del bambino
- Prevenire malattie con la raccolta anamnestica e familiare
- Rilevare precocemente patologie muscolo scheletriche
- Curare patologie individuate
- Monitorare nel tempo le patologie individuate
- Educare i genitori e i giovani alla gestione di tali problematiche
Quali patologie si possono rilevare con lo screening?
Le anomalie rilevate più spesso nei bambini sono:
- Scorretta impostazione del cammino
- Deformità dell’articolazione dell’anca e del piede
- Alterazione della fisiologica rotazione della tibia
- Deviazioni posturali
- Mal di schiena
Non è inusuale per un bambino presentare fasi del passo alterate durante il cammino.
Di solito i genitori si rivolgono a uno specialista dopo aver notato una conformazione anomala di una o entrambe le gambe, di uno o entrambi i piedi, o un appoggio scorretto durante il cammino e la corsa dei propri figli.
Il bambino può, o meno, lamentare dolore al piede o entrambi i piedi, anche se una camminata anormale è spesso non associata a sintomi.
In ogni caso, potrebbe essere utile un accurato esame della biomeccanica che potrebbe, o meno, rivelare una anormalità strutturale.
Il dolore al piede ha spesso una graduale insorgenza ed è comune nel giovane atleta.
Le cause del dolore al piede possono essere deformità acquisite o congenite (che si presentano già alla nascita) e sono:
– Metatarso addotto
– Piede torto (equino)
– Anormalità delle dita
– Osteocondrosi (distacco di frammento osseo o cartilagineo)
Se il bambino è asintomatico e le anormalità biomeccaniche non sono marcate, non è indicato nessun trattamento. Se invece sono presenti marcate problematiche associate alla corsa o alla camminata, piuttosto che all’appoggio, o se il bambino è sintomatico e lamenta dolore o fastidi, il primo passo è consultare un ortopedico pediatrico e/o un fisioterapista per formulare la migliore strategia di intervento.
Problemi posturali nei bambini
Bambini e giovani atleti possono lamentare dolore, mal di schiena, o anormalità posturali associate a “curvature” della colonna vertebrale
Il mal di schiena, nei giovani, si presenta allo stesso modo che per gli adulti e le cause sono molto spesso simili:
– Lievi danni a tessuti molli della colonna vertebrale, quali disco intervertebrale e legamenti
– Tensioni muscolari dei muscoli paravertebrali
Il mal di schiena è molto frequente nei giovani atleti, spesso associate a sport dove c’è un carico importante della colonna come la ginnastica o gli sport di combattimento.
In questi casi il trattamento indicato è spesso facilmente individuabile con una valutazione funzionale e una comprensione dell’attività fisica e del carico dell’atleta e/o del bambino/ragazzo durante gli allenamenti e le competizioni.
Tra le anormalità posturali più frequenti annoveriamo la scoliosi idiopatica che rappresenta la causa più frequente di discomfort nei giovani atleti.
Il dolore non è associato all’ampiezza della curva o alla sua localizzazione e non interferisce con le normali attività quotidiane.
Fattori predisponenti alla progressione della scoliosi includono:
- una familiarità per la scoliosi (presenza di familiari con scoliosi)
- anomalia del tratto di transizione della colonna lombare e sacrale (parte bassa della colonna)
- cifosi toracica (accentuazione della curvatura nella zona del torace della colonna vertebrale)
- lordosi lombare (accentuazione della curvatura nella zona bassa della colonna vertebrale)
Il protocollo di controllo e screening della curva scoliotica è cruciale nella valutazione dei disordini della colonna vertebrale.
Durante lo screening si valuteranno: l’asimmetria delle spalle, la prominenza delle scapole, l’allineamento testa-collo, l’allineamento delle anche.
Parte integrante è la valutazione radiografica antero-posteriore e laterale della colonna vertebrale.
L’importanza della prevenzione
Quando parliamo di giovani e giovanissimi, che praticano sport a livello pre-agonistico e agonistico, dobbiamo tenere presente le diverse sollecitazioni a cui sono soggetti già dalla tenera età.
Il nostro compito è individuare, prevenire e seguire il giovane con programmi personalizzati di sostegno e sviluppo motorio adattato alla disciplina sportiva praticata, per abilitare le capacità residue e favorire una crescita armonica della prestazione.
L’intervento mirato, tempestivo, o addirittura preventivo, può essere cruciale nel ridurre il rischio di infortunio in età adolescenziale e garantire lo svolgimento dell’attività sportiva nel tempo al fine di garantire una performance serena e una crescita in salute.
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