Le fratture da stress, conosciute anche sotto il nome di fratture da marcia/fatica, si verificano a seguito di sollecitazioni ripetute e cicliche sostenute nell’arco di tempo. Proprio per questo sono maggiormente soggetti a questo tipo di infortunio gli arti inferiori, che ricevono sollecitazioni di tipo compressivo. A volte le cause possono anche essere riconducibili ad una muscolatura ipertrofica che causa un lento e progressivo cedimento osseo. Per quanto riguarda il piede, le zone maggiormente colpite da queste fratture sono l’astragalo, i metatarsi e i sesamoidi dell’alluce.
Il sintomo più caratteristico è il dolore che insorge gradualmente, con attenuazioni quando si è in stato di riposo. Più raramente il dolore insorge improvvisamente e bruscamente e ciò è sintomo di gravità della lesione. Una radiografia può accertare la presenza o meno della patologia.
In alcuni casi è necessario fare un plantare su misura che vada a ridistribuire il carico correttamente riducendo il dolore e l’infiammazione con terapie strumentali. Nel post-traumatico inizialmente è consigliato un periodo di riposo o comunque isolamento della zona colpita evitandone sollecitazioni. Viene solitamente applicato un tutore o il gesso in caso di fratture, e nei casi più gravi è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico. Successivamente è fondamentale un periodo di fisioterapia e rieducazione motoria.
È importantissimo, sia che si tratti di una “banale” dolore ai piedi, sia che si tratti di una fascite plantare o una frattura causata da un trauma o da sovraccarico; che si vada a disinfiammare tutto il piede e a ridistribuire correttamente il carico. Per ridurre l’infiammazione e il dolore inizialmente è necessario ricorrere soprattutto alle terapie strumentali.