Testo di Claudio Paolacci
Spalla congelata: di cosa si tratta?
La capsulite adesiva, meglio conosciuta come spalla congelata, è una patologia che colpisce la spalla provocando dolore e rigidità crescenti fino al blocco totale del movimento. Nello specifico, la struttura anatomica colpita è la capsula articolare, un manicotto fibroso che, insieme a muscoli, tendini e legamenti, contribuisce a stabilizzare l’articolazione della spalla nei suoi movimenti. Queste strutture, per cause ancora non del tutto chiare, si infiammano e fibrotizzano impedendo il corretto movimento.
Possibili cause della spalla congelata
Ad oggi non conosciamo cause certe e l’infiammazione non sembra essere nemmeno correlata al braccio dominante, però si possono riconoscere alcuni fattori di rischio predisponenti:
- sesso: sembra avere maggiore incidenza nelle donne
- età: in genere colpisce fra i 40 e 60 anni
- diabete: risultano soffrire di questa patologia circa il 35-40% dei diabetici di tipo II e il 10-15% dei diabetici di tipo I.
Anche le disfunzioni tiroidee, alcune malattie sistemiche tipo Parkinson, artrite, o di natura cardiovascolari, ne aumentano il rischio. - pregressi traumi: molte capsuliti derivano da condizioni di immobilità prolungata, spesso in seguito a una lesione o frattura non seguite con il giusto programma terapeutico.
- farmaci: uso prolungato di alcuni farmaci.
Sintomi della spalla congelata
Il sintomo principale è il dolore che spesso va ad aggravarsi durante la notte, seguito dalla perdita di mobilità. Le zone che più risentono del dolore sono:
- la spalla, dolore acuto soprattutto nella regione deltoidea
- il collo, dolore che aumenta con l’instaurarsi di movimenti compensatori
soprattutto a carico del muscolo trapezio - le braccia, talvolta è possibile che il dolore arrivi al braccio anche con parestesie
La caratteristica, che permette di distinguerla da altre patologie come le infiammazioni ai tendini o da un’artrite, è la perdita del movimento sia attivo che passivo.
In quest’ultimo caso quando il terapista sollecita il movimento dell’articolazione è costretto a fermarsi per un vero e proprio blocco meccanico a livello della capsula.
Si può suddividere il decorso in tre fasi:
- raffreddamento, dura in genere 6-12 settimane ed è la più dolorosa
- congelamento, aumento della rigidità che può durare anche 4-6 mesi
- scongelamento e risoluzione, miglioramento graduale del ROM articolare che può anche superare un anno di tempo
Diagnosi della spalla congelata
In genere è sufficiente una corretta anamnesi e un esame obiettivo eseguito da uno specialista.
Nel caso ci fossero dubbi si può chiedere un esame radiologico (RX/RMN) con il quale si andranno a escludere eventuali cause alternative.
Trattamento e Riabilitazione della spalla congelata
Il trattamento ha come obiettivi principali sicuramente la riduzione del dolore e una nuova acquisizione del ROM articolare e poi della forza. È consigliato:
Fisioterapia
Un ottimo percorso fisioterapico è il metodo migliore con cui il 90% delle persone riesce a uscirne nel minor tempo possibile, senza dover ricorrere a un intervento chirurgico.
Il trattamento prevede delle manovre passive e attive mirate a mobilizzare e “decongestionare” l’articolazione della spalla e la regione scapolare, inserendo esercizi di allungamento delle regioni muscolari e tendinee che circondano la capsula articolare.
Calore
Aumentando la vasodilatazione si permette all’articolazione di ricevere un maggior apporto di nutrienti e sconfiggere l’infiammazione. Quindi impacchi post-terapici o, meglio ancora, abbinare un lavoro in una piscina riscaldata (Idrokinesiterapia) sono metodi ormai consolidati in un percorso riabilitativo ad hoc.
Farmaci
Per il trattamento del dolore vengono anche assunti dei farmaci antinfiammatori o, soprattutto nella fase iniziale, anche infiltrazioni di cortisone.
Risultano essere efficaci, in aggiunta alla fisioterapia, anche altre pratiche, svolte da mani esperte, come l’osteopatia. Queste ultime pratiche hanno una visione d’insieme dell’intero corpo, e permettono una risoluzione del problema, soprattutto se le cause scatenanti sono di natura secondaria.
Esercizi per la Riabilitazione della spalla: Come `scongelare` l'articolazione
La soluzione più efficace risulta essere quella di accostare, alla terapia passiva, degli esercizi attivi, svolti dal paziente ogni giorno anche a casa.Si consiglia, nella prima fase, di effettuare almeno 3 sedute di fisioterapia a settimana, se possibile svolgere un’ora di terapia “a secco” e un’ora di idrokinesiterapia. Si raccomanda, quasi da subito, di fare esercizi a casa, seguendo le linee guida indicate dal terapista, in modo da aumentare la percezione del proprio corpo e di guadagnare mobilità sempre nel rispetto del dolore.Quindi, se un giorno si avverte molto dolore (può capitare) è bene stare a riposo senza effettuare esercizi.
Esercizio a pendolo, tipo Codman
Sdraiati proni sul lettino lasciando pendere il braccio di lato, oppure in piedi appoggiati con l’arto sano su un supporto fisso flettere il busto in avanti (45-90°) lasciando pendere il braccio verso il basso. Rilassare la muscolatura ed effettuare delle piccole oscillazioni avanti/dietro, destra/sinistra e infine piccoli cerchietti in entrambi i sensi. Può essere eseguito sia all’inizio come riscaldamento che alla fine come defaticamento.
Estensione con bastone
Sdraiati supini, afferrare un bastone con entrambe le mani, aiutarsi con l’arto sano ed effettuare un’estensione a braccia tese verso l’alto. Quando si raggiunge il grado massimo, rimanere qualche secondo e tornare alla posizione di partenza. Ripetere almeno 10 volte.
Rotazione esterna con bastone
Afferrare un bastone con entrambe le mani, gomiti flessi a 90°. Si va a spingere con il braccio sano la mano del braccio da riabilitare verso l’esterno cercando sempre il punto di “blocco” e tornare indietro. Ripetere almeno 10 volte.
Stretching capsula anteriore
Appoggiare il braccio teso a circa 90° sullo stipite di una porta e ruotare il busto per aumentare la tensione anteriore. Mantenere per almeno 30 secondi e continuare la giusta respirazione cercando di guadagnare ROM articolare.
Stretching capsula posteriore
Afferrare il gomito dell’arto da riabilitare con l’altra mano e cercare di avvicinarlo al torace aumentando la tensione nella regione posteriore della spalla. Mantenere per almeno 30 secondi, continuare la giusta respirazione cercando di guadagnare ROM articolare. Una volta riacquisito il ROM con questi esercizi andrà acquisita una corretta cinetica scapolare e andranno rinforzati i muscoli della spalla con un percorso di Personal Training.
Una volta riacquisito il ROM con questi esercizi andrà acquisita una corretta cinetica scapolare e andranno rinforzati i muscoli della spalla con un percorso di Personal Training.
ATTENZIONE: questi sono esercizi che vanno effettuati SEMPRE dopo un giusto riscaldamento delle strutture, ma soprattutto necessitano della corretta esecuzione per evitare di peggiorare la situazione. Purtroppo a volte non basta questo percorso riabilitativo e bisogna procedere con un trattamento chirurgico. Questo prevede un rilascio della capsula con la rimozione delle aderenze in artroscopia. Successivamente verrà comunque effettuato un percorso fisioterapico.