Le lesioni della cuffia dei rotatori sono molto comuni nella popolazione in età adulta: alcuni studi indicano un’incidenza dal 5% al 40% e una prevalenza che va dal 20% all’età di 50 anni fino al 60-80% nella popolazione sopra gli 80 anni.
La diagnosi della lesione dei tendini della cuffia dei rotatori richiede l’esecuzione di una risonanza magnetica e di una visita ortopedica.
Non tutte le lesioni della cuffia dei rotatori sono uguali e richiedono lo stesso trattamento: è fondamentale rivolgersi a un’equipe di ortopedici e fisioterapisti specializzati nelle patologie della spalla per decidere la corretta gestione della patologia.
Le opzioni di trattamento possono essere:
- Conservative, con una riabilitazione di 6-12 settimane basata sul ripristino di una corretta biomeccanica della spalla.
- Chirurgiche, con un intervento di sutura dei tendini della cuffia dei rotatori lesionati, al quale seguirà una riabilitazione di circa 12 settimane.
In caso di intervento chirurgico, il percorso di recupero completo della funzionalità varia tra i 3-6 mesi per la ripresa completa delle attività della vita quotidiana e 6-12 mesi per il ritorno all’attività sportiva agonistica.
Riparazione cuffia dei rotatori: prima fase del recupero
Dopo l’intervento inizia la prima fase di circa 4 settimane in cui il paziente dovrà indossare un tutore contenitivo secondo le indicazioni del chirurgo.
È fondamentale già da questa prima fase fare alcuni esercizi leggeri muovendo la mano e il gomito in modo da ridurre la rigidità e mantenere la forza muscolare.
Passate queste prime 4 settimane si toglie il tutore e si inizia la fisioterapia, che avrà 3 obiettivi principali:
- Controllo del dolore presente dopo l’intervento chirurgico
- Recupero della mobilità attiva e passiva tra 0-90° di elevazione del braccio
- Rinforzo dei muscoli scapolo-toracici, fondamentali per il corretto funzionamento della spalla.
In questa prima fase, l’idrokinesi è uno strumento di recupero fondamentale in associazione alla terapia a secco poiché consente di muovere il braccio in assenza di gravità senza gravare sui tendini in convalescenza dopo l’intervento.
Nelle prime 6-8 settimane dall’intervento il paziente dovrà evitare sforzi alzando il braccio oltre i 90° e in generale evitare movimenti che procurano dolore.
Riparazione cuffia dei rotatori: fase intermedia
A Fisio Point la fase intermedia inizia con i primi test di valutazione oggettiva, che si eseguono solitamente tra la sesta e l’ottava settimana dall’intervento.
La durata di questa fase dipende dalle richieste funzionali del paziente, l’obiettivo è quello del ritorno completo alle attività della vita quotidiana e un recupero almeno dell’80% della funzionalità della spalla.
Il fisioterapista, utilizzando device, come l’inclinometro e il dinamometro digitale, rileverà dei dati riguardo la mobilità attiva e passiva e la forza che il paziente è in grado di esprimere.
La rilevazione dei dati è fondamentale per tre fattori:
- Stabilire il punto di partenza da usare come riferimento per le successive valutazioni
- Rilevare eventuali punti deboli sui quali indirizzare il trattamento manuale e gli esercizi
- Informare e rendere partecipe il paziente e il chirurgo dei progressi fatti e del lavoro ancora da fare
La riabilitazione in questa fase sarà basata su tre elementi:
- Esercizi per migliorare la postura e il controllo scapolare durante i movimenti della spalla
- Rinforzo dei muscoli della cuffia dei rotatori, rispettando il corretto equilibrio tra questi
- Recupero della mobilità tramite mobilizzazioni e stretching dei muscoli e della capsula articolare
La fase intermedia termina quindi con l’assenza completa di dolore e con un recupero pressoché completo della funzionalità della spalla per la vita quotidiana.
Se il paziente ha l’ambizione di tornare a fare un’attività sportiva è fondamentale un’ultima fase di trattamento con un passaggio in FisioPalestra.
Riparazione cuffia dei rotatori: fase finale e ritorno allo sport
Molti pazienti ricorrono alla chirurgia della cuffia dei rotatori per poter tornare a fare attività sportive che hanno un utilizzo elevato dell’articolazione della spalla, per esempio il padel o la pallavolo.
Nella fase finale del trattamento il fisioterapista guiderà il paziente in esercizi che coinvolgono tre fattori:
- La forza dei muscoli maggiormente coinvolti nello sport del paziente
- La resistenza necessaria a svolgere i gesti ripetuti tipici dello sport
- La coordinazione e il controllo dei movimenti complessi
Quando il paziente supera i test di valutazione oggettiva, il fisioterapista farà un graduale passaggio di consegne al personal trainer che guiderà il paziente verso il ritorno allo sport.
In questa ultima fase i personal trainer prepareranno un programma personalizzato e adattato al paziente, perseguendo 3 obiettivi:
- Recupero della forma fisica generale del paziente, includendo delle attività cardiovascolari
- Aumento della forza e della stabilità della muscolatura coinvolta nello sport
- Esecuzione di esercizi sport-specifici, con l’obiettivo di ripristinare l’esecuzione dei gesti tecnici.
Il percorso in FisioPalestra termina, quindi, con il ritorno all’attività sportiva del paziente, al quale verranno insegnati degli esercizi di mantenimento e di stretching da integrare all’allenamento.
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