Cos’è il neuroma di Morton?
Il neuroma di Morton è una patologia dolorosa del piede, causata dall’ispessimento dei nervi sensitivi plantari che passano tra i metatarsi. Insorge a qualsiasi età, anche se l’esordio è più comune nei soggetti tra i 40 e 60 anni, soprattutto donne.
Il nervo più frequentemente interessato è il “terzo plantare”, che innerva terzo e quarto dito del piede, più raramente può coinvolgere gli altri nervi.
Il motivo del coinvolgimento del terzo nervo risiede nell’anatomia del piede: lo spazio tra terzo e quarto metatarso (sede di passaggio nel terzo nervo) è più stretto rispetto al resto delle articolazioni metatarsali; questo aumenta la possibilità di attrito tra nervo e ossa e, quindi, di irritazione e ispessimento del nervo stesso.
Il piede: cenni di anatomia
Sai come è fatto il piede? Per comprendere il neuroma di Morton nel suo complesso, scoprire l’anatomia può essere un valido aiuto.
Il linea generale ti basta sapere che il piede è costituito da una componente scheletrica e una tendinea e legamentosa.
Le ossa sono piccole , di dimensioni diverse e numerose, per questo è utile suddividerle in tre macrogruppi:
- Ossa tarsali: che si articolano con la caviglia da una lato e con le altre ossa del piede dall’altro
- Metatarsi: sono 5 ossa lunghe che dal tallone vanno verso le dita
- Falangi: costituiscono lo scheletro delle dita.
Parallelamente alle ossa del metatarso decorrono i nervi plantari che, raggiunte le falangi, si ramificano nei nervi digitali con lo scopo di innervare le dita del piede.
Il terzo nervo, quello coinvolto nel neuroma di Morton, appartiene a queste strutture.
Quali sono le cause del neuroma di Morton?
Ora che hai un’idea più chiara della struttura del piede puoi anche intuire più facilmente quali cause sono alla base di questo disturbo.
Abbiamo detto che il neuroma di Morton consiste in un irritazione di un nervo plantare che, per attrito, si ispessisce fino a formare una fibrosi che, nei casi più gravi, è palpabile manualmente.
Non esiste una vera e propria causa del neuroma di Morton, ma sicuramente ci sono dei fattori di rischio che predispongono il soggetto:
- Conformazione del piede, come piede cavo o distanza riavvicinata tra le dita
- Utilizzo ripetuto di scarpe con il tacco o con la punta stretta
- Pratica di sport che prevedono una sollecitazione continua del piede, come corsa o salti.
Quali sono i sintomi del neuroma di Morton?
Il sintomo di esordio per eccellenza del neuroma di Morton è il dolore al piede. Il dolore è acuto e si localizza in corrispondenza della fibrosi del nervo e, a volte, in sede è possibile palpare un piccolo nodulo. Molto spesso, al dolore, si aggiungono altri sintomi, come:
- Bruciore tra i metatarsi interessati
- Metatarsalgia
- Formicolio e parestesie
- Intorpidimento del piede
- Difficoltà a rispettare le corrette fasi del passo
- Perdita di forza
- Sensazione di un corpo estraneo nella calzatura
- Gonfiore.
Neuroma di Morton: la diagnosi
Se hai dolore localizzato al piede la prima cosa che devi fare è rivolgerti a uno specialista.
Un’attenta anamnesi sarà fondamentale per inquadrare il problema e condurre un corretto esame obiettivo. A volte per raggiungere la diagnosi è utile integrare lo studio delle immagini strumentali, gli esami più efficaci sono:
- La risonanza magnetica
- L’ecografia
Una volta ottenuti tutti gli elementi necessari, lo specialista potrà fare diagnosi di neuroma di Morton e guidarti verso il trattamento più adatto a te.
Qual è il trattamento nel neuroma di Morton?
In base alla gravità del disturbo e alle esigenze del paziente, il neuroma di Morton può essere trattato seguendo due approcci diversi:
- Conservativo
- Chirurgico
Qual è il trattamento nel neuroma di Morton?
In prima battuta è quasi sempre consigliato il tentativo meno invasivo e quindi non chirurgico.
Il trattamento conservativo prevede l’utilizzo di tutti i mezzi efficaci per la riduzione del dolore e prevede:
- Cure farmacologiche antalgiche
- Infiltrazioni locali di cortisone, se necessario
- Fisioterapia
La fisioterapia per il neuroma di Morton, è varia e mira alla risoluzione dei sintomi, in prima battuta, e della causa del problema, quando modificabile.
Il fisioterapista inizialmente sceglierà le terapie più efficaci per il controllo del dolore, ne sono esempi:
- Tecarterapia
- Laser yag o laser hilt
- Crioultrasuono
- Tens o sinapsi
- Terapia manuale
- Mobilizzazioni passive e attive
- Idrokinesiterapia
Superata la prima fase, il percorso riabilitativo sarà adattato al recupero funzionale per il ritorno alla “normalità” del paziente e allo sport.
La fisioterapia comprenderà:
- Esercizi di rinforzo del piede e di tutto l’arto inferiore
- Propriocezione
- Miglioramento dell’equilibrio
- Rieducazione al carico e alle fasi del passo corrette.
Terminata anche questa fase, il paziente può continuare il suo percorso con:
- Rieducazione posturale singola, per lavorare su possibili deviazioni posturali che rappresentano fattori di rischio per il neuroma di Morton
- Riatletizzazione o percorso in FisioPalestra, seguito da un personal trainer per il ritorno alle normali, o sportive, attività senza rischi di recidive.
Trattamento chirurgico del neuroma di Morton
L’approccio chirurgico, per il neuroma di Morton, predilige le tecniche mininvasive. Si incide la zona con un piccolo taglietto e si asporta il neuroma. L’intervento non comporta la denervazione ma può provocare una minima perdita di sensibilità nella zona delle dita. Il paziente dovrà indossare una scarpa specifica per un periodo di tempo di circa due settimane e avere delle accortezze. Per questo, e per il recupero generale, a volte è consigliabile un breve periodo di fisioterapia a seguito dell’intervento.
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