Ti sarà capitato di doverti sottoporre a indagini diagnostiche. In questo articolo approfondiremo la Risonanza Magnetica di polso e mano, come funziona e quando è indicata.

Cos’è la risonanza magnetica?

La risonanza magnetica (RMN) è un esame strumentale usato in diagnostica. Permette di visualizzare immagini dettagliate e tridimensionali dei tessuti duri (ossa) e molli (organi, muscoli, legamenti ecc) che compongono il nostro corpo. Sfrutta un grande magnete, dal quale prende il nome, e, per questo, è una tecnologia completamente diversa da radiografia e TAC, ed è quasi priva di controindicazioni. Ciò rende la Risonanza Magnetica un esame utilizzato in molti campi della medicina.

Come funziona la Risonanza Magnetica?

Abbiamo detto che la Risonanza Magnetica sfrutta un grande magnete, ma come? Il magnete ha la capacità di modificare l’orientamento degli atomi di idrogeno presenti nelle cellule del nostro corpo. Una volta modificato l’orientamento, il magnete viene disattivato e gli atomi di idrogeno tornano nella posizione di partenza, producendo energia. Quest’ultima viene captata da particolari rilevatori del macchinario e trasmessa al computer, che, a sua volta, la trasforma in immagini.

Cosa si vede con la risonanza magnetica di polso e mano?

In campo muscoloscheletrico, la Risonanza Magnetica è molto diffusa in quanto permette di valutare lo stato di ossa, muscoli, legamenti e di tutte le strutture articolari. Nel caso di polso e mano, la RMN riprodurrà immagini tridimensionali di tutte le loro componenti, nello specifico:

  • Polso:
    • Epifisi del radio
    • Ossa del carpo
    • Tendini estensori e flessori
    • Legamenti del polso
    • Cuscinetti adiposi
    • Cartilagini
  • Mano:
    • Ossa del carpo (scafoide, piramidale, capitato, trapezio, trappezoide, pisiforme, uncinato, semilunare)
    • Metatarsi e falangi
    • Flessori ed estensori delle dita
    • Cartilagine intrarticolari

Il punto di forza della RMN, oltre all’assenza di esposizione del paziente a raggi X, è la capacità di studiare tessuti molli e duri contemporaneamente, che in campo muscoloscheletrico, permette uno studio approfondito che facilita la diagnosi.

Quando fare la Risonanza Magnetica di polso e mano?

A seguito di un trauma, o in presenza di segni e sintomi persistenti che coinvolgono polso e mano, lo specialista può prescrivere la Risonanza Magnetica. Questa sarà fondamentale per visualizzare lo stato delle strutture e confermare o meno la diagnosi.

Abbiamo detto che la Risonanza Magnetica di polso e mano permette di riprodurre immagini relative a tutte le strutture che li compongono e questo consente di indagare su disordini e patologie diverse.

La RMN a polso e mano è indicata per visualizzare la presenza di:

  • Fratture ossee
  • Tendinopatie dei muscoli flessori o estensori
  • Lesioni o lacerazione dei legamenti del polso
  • Sindrome del tunnel carpale
  • Cisti del polso o tendinee
  • Edema post traumatico
  • Infiammazione o degenerazione della cartilagine (es. artrosi)
  • Formazioni tumorali.

A volte la RMN viene consigliata anche senza sospetti diagnostici precisi, ma la presenza di segni e sintomi persistenti conducono verso una ricerca più approfondita che possa escludere o confermare patologie e traumi.

Questi sintomi sono:

  • Dolore persistente nella regione di polso e mano
  • Gonfiore
  • Impotenza funzionale
  • Perdita di forza
  • Parestesie e formicolii.

Come si svolge la Risonanza Magnetica di polso e mano?

Se devi fare una Risonanza Magnetica di polso e mano e ti stai chiedendo come si svolge l’esame in questo paragrafo troverai le tue riposte.

In primo luogo devi sapere che l’avanzamento tecnologico ci ha portati alla produzione di due tipologie di risonanze magnetiche:

  • Aperta
  • Chiusa

Si differenziano per la struttura del macchinario: la risonanza chiusa è costituita da un lettino inserito in un tunnel ed è quella che esiste da più tempo. Negli anni, la necessità di rendere più confortevole l’esecuzione dell’esame, soprattutto per chi soffre di obesità o di claustrofobia, ha motivato la costruzione di una risonanza aperta. Questa ha un lettino fisso sul quale scorre la parte del macchinario che contiene il magnete, il risultato è uno spazio aperto e più confortevole del canale in cui ci si inserisce quando si esegue la risonanza chiusa.

Le due tipologie si differenziano anche per qualità di immagini, in quella aperta è tendenzialmente minore ma molto indicata per le indagini muscoloscheletriche.

Quindi, l’esecuzione della risonanza magnetica al polso e alla mano è semplice: ti sdraierai sul lettino e il magnete verrà fatto scorrere fino a coprire la regione in esame. La durata è di circa 30 minuti in cui dovrai stare immobile per permettere la raccolta delle immagini. L’esame è indolore e assolutamente non deve preoccupare, l’unica fonte di disaggio potrebbe essere il rumore prodotto dal macchinario che rimane comunque sopportabile.

Come prepararsi alla Risonanza Magnetica di polso e mano?

L’esame non necessita di una vera preparazione.

Il giorno dell’appuntamento per la Risonanza Magnetica ti consigliamo di portare con te risonanze pregresse per permettere al radiologo la comparazione con il tuo stato attuale. Può essere utile portare anche gli altri esami diagnostici (ecografie, radiografie, tac ecc.) eseguiti, quando esistenti, per ottenere un quadro completo.

Prima della risonanza ti sottoporranno un questionario per essere certi che l’esame sia somministrabile. Infatti, la Risonanza Magnetica non ha controindicazioni tranne che per pazienti portatori di pacemaker, di alcuni impianti metallici (alcuni tipi di protesi), donne in stato di gravidanza e alcune altre rare eccezioni.

Testo di Elisa Piccioni

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