Il polpaccio ha una struttura muscolare di fondamentale importanza nelle azioni che comprendono la locomozione e il carico, ma spesso va incontro a lesioni. In particolare, nei gesti che richiedono cambi di direzione esegue un lavoro eccentrico (contrazione del muscolo durante un suo allungamento) che comporta un elevato rischio di causare una lesione. I soggetti che più frequentemente soffrono di questo tipo di lesioni muscolari sono gli sportivi, soprattutto quando si tratta di discipline come tennis, ciclismo, mezzofondo, calcio, salto con l’asta, corsa veloce.
Quali sono le cause delle lesioni muscolare del polpaccio?
I fattori predisponenti per una lesione da trauma, sia diretto che indiretto, possono essere:
intrinseci: l’affaticamento dei muscoli, la carenza di allenamento, l’età avanzata e lo squilibrio tra i muscoli agonisti e i muscoli antagonisti
estrinseci: situazioni ambientali e climatiche ( terreni di gioco non adatti o temperature troppo rigide).
Quali sono i sintomi delle lesioni muscolari del polpaccio?
I sintomi che si riscontrano in caso di una lesione muscolare al polpaccio sono:
- dolore localizzato e sordo, come una sorta di bruciore che si accentua con la palpazione o con la contrazione del muscolo e si evidenzia immediatamente dopo aver subito il trauma (al punto che impedisce il proseguimento dell’attività)
- gonfiore
- rigidità muscolare
- limitazione nei movimenti
- ematoma, può essere intramuscolare o inter muscolare, a seconda dell’estensione della lesione. A volte si diffonde irradiandosi anche alla caviglia e al piede. In questi casi, la funzionalità del muscolo è completamente assente, e ci troviamo impossibilitati a camminare e a effettuare qualsiasi tipo di movimento.
Classificazione delle lesioni muscolari al polpaccio
Le lesioni muscolari del polpaccio vengono classificate in base alla natura della
lesione e a quante fibre muscolari vengono coinvolte, in tre gradi di gravità:
I grado: quando si ha la rottura di poche fibre muscolari
II grado: quando si ha la rottura di varie fibre muscolari
III grado: quando si ha la completa (o quasi) rottura del ventre muscolare
Si parla di infortunio di grado zero quando le fibre muscolari non riportano danni (non sono presenti lesioni). In questi casi ci può essere la presenza di un affaticamento oppure di una contrattura muscolare.
Dopo aver subito una lesione del muscolo, si forma un ematoma. Può essere intramuscolare o inter muscolare, a seconda dell’estensione della lesione.
Come si diagnostica una lesione muscolare al polpaccio?
La lesione muscolare viene diagnosticata dallo specialista ortopedico o fisiatra o medico dello sport, tramite la raccolta delle informazioni riportate dal paziente, che riguarderanno il tipo di dolore avvertito, l’attività svolta e i movimenti effettuati al momento dell’infortunio. Fondamentale, per il processo diagnostico, sarà l’esame obiettivo, durante il quale verrà esaminato il polpaccio, valutando i vari segni e sintomi, come per esempio l’entità del gonfiore e dell’eventuale ecchimosi. Per completare la diagnosi di lesione muscolare al polpaccio verrà richiesto al paziente di eseguire l’ecografia muscolare, che rappresenta, tra le tecniche di imaging, quella più economica e rapida da eseguire.
L’ecografia consente:
la stadiazione delle lesioni muscolari
la valutazione della loro evoluzione e delle loro eventuali complicanze.
L’ecografia consente di diagnosticare una lesione strutturale del muscolo da 36 a 48 ore dopo il trauma, poiché il picco di raccolta edematosa emorragica si osserva dopo 24 ore e fino a 48 ore, quando inizierà a diminuire.
La risonanza magnetica è richiesta solo in pochi casi, in quanto l’ecografia non consente di valutare i tessuti più profondi e presenta una sensibilità bassa per le lesioni di piccola entità. Questo esame strumentale, infatti, consente di rilevare anche cambiamenti minimi, con una sensibilità del 92% per le lesioni non strutturali.
Come si cura una lesione muscolare del polpaccio?
Il percorso di recupero da un trauma muscolare al polpaccio si adatta alla specificità della lesione, ma ci sono una serie di principi generali da osservare.
Innanzitutto, è essenziale dare al muscolo colpito il tempo per guarire, tenendolo a riposo per tutto il tempo necessario; durante tale periodo potrebbe essere utile tenere il polpaccio in alto in modo da alleviare il gonfiore, facilitando il drenaggio dei liquidi.
In questa prima fase è necessario l’applicazione del ghiaccio sulla zona interessata per 10’-12’, mediante una borsa di ghiaccio avvolta in un panno, al fine di ridurre l’infiammazione. Durante il giorno è, inoltre, consigliato comprimere la parte mediante bende elastiche o calze specifiche che applicano costantemente pressione sul muscolo.
Nel caso di dolori persistenti o gravi, è necessario consultare il medico per ottenere una diagnosi precisa con una terapia personalizzata. Il medico può valutare l’opportunità di prescrivere farmaci, per alleviare il dolore, quali:
antinfiammatori, l’ibuprofene
antidolorifici, come il paracetamolo
All’interno del percorso di recupero la fisioterapia ricopre un ruolo importante e comprende:
massaggi
terapie specifiche attraverso l’utilizzo di mezzi fisici, quali tecar, laser o crioultrasuono
esercizi mirati, che accelerano la guarigione e che comprendono un potenziamento del muscolo in elasticità e forza, oltre a prevenire eventuali complicazioni future.
Lesione muscolare del polpaccio: tempi di guarigione
La localizzazione e la gravità della lesione muscolare, sulla base dei risultati dell’esame iniziale e dell’imaging, sono utili per stimare la durata della riabilitazione e il tempo di recupero del paziente, oltre all’approccio adottato durante la fase di guarigione da parte di ciascun individuo. I tempi di guarigione delle lesioni muscolari, da lievi a moderate, di
solito sono di poche settimane, da 1 a 4. Lesioni di grave entità invece possono richiedere anche 9-12 mesi per guarire completamente.
I fattori che incidono sul recupero del soggetto sono:
coinvolgimento del tessuto tendineo
vicinanza della lesione alla struttura ossea
aumento della lunghezza e dell’area della lesione
È importante una ripresa graduale dell’allenamento per evitare delle ricadute. Per quanto concerne la corsa, ad esempio, è necessario seguire un programma personalizzato, che tenga conto del livello di partenza e degli obiettivi da raggiungere.
Solitamente si segue un percorso di riatletizzazione che prevede corsette brevi e lente sul tapis roulant, alternate con delle pause di camminata.
Inoltre, è importante prestare attenzione alla scelta delle scarpe, che saranno diverse a seconda dello sport scelto, e alla tecnica di corsa, per evitare di sovraccaricare il polpaccio e di incorrere in nuovi traumi.
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