Cos'è il morbo di Dupuytren?

Il morbo di Dupuytren è una condizione medica che interessa la mano e, come manifestazione clinica, determina una chiusura/curvatura permanente di una o più dita, insieme con la comparsa di noduli sul palmo della mano stessa.

L’eziologia rimane ancora dubbia, si ipotizzano cause genetiche ed ereditarie; negli stadi più gravi, questa patologia può compromettere la qualità di vita del soggetto che ne è affetto, limitando le normali attività manuali.

Risulta fondamentale innanzitutto avere una corretta diagnosi, cercare di capire le cause che hanno portato all’esordio e intervenire tempestivamente per rallentare il decorso della malattia.

Anatomia della mano

Anatomicamente la mano è definita il punto più distale dell’arto superiore, quando è aperta presenta due facce: il palmo (la faccia anteriore) e il dorso (la faccia posteriore).

A livello strutturale, la mano possiede un carpo, formato da 8 ossa, un metacarpo composto da 5 ossa lunghe e 14 falangi, che vanno poi a formare le ossa delle dita.

Le falangi sono distinte in:

  • prossimale, che si articola col corrispondente osso metacarpale
  • intermedia, che si articola con la precedente e con quella distale
  • distale, che porta l’unghia e si articola con la falange intermedia.

I muscoli della mano invece, situati nella regione palmare, sono 19 in tutto e si dividono in:

  • 4 laterali, posti alla base del pollice
  • 4 mediali
  • 11 muscoli intermedi

Tutte le ossa della mano prendono rapporti tra di loro per formare le articolazioni:

  • radiocarpica, tra la porzione distale del radio e la fila prossimale delle ossa del carpo
  • intercarpiche, tra la fila prossimale e la fila distale delle ossa del carpo (Scafoide, Semilunare, Piramidale, Pisiforme, Trapezio, Trapezoide, Capitato, Uncinato)
  • carpometacarpiche, tra le ossa della fila distale del carpo e le ossa del metacarpo
  • metacarpofalangee, tra le ossa metacarpali e le falangi prossimali
  • interfalangee, tra le falangi prossimali e quelle distali

I nervi che innervano la cute e i muscoli della mano sono:

  • il radiale
  • l’ulnare
  • il mediano

Questi nervi vengono chiamati “misti”, poiché contengono sia le fibre sensitive che motorie provenienti dal plesso brachiale che, partendo dal tratto cervicale, ha il compito di innervare tutto l’arto superiore.

La funzione più importante della mano è la prensione, ovvero la capacità di afferrare oggetti di diversa grandezza e modulare i movimenti fini rispetto al gesto che si va a compiere. La mano dunque possiede una capacità percettiva, riesce infatti a sentire con un alto grado di precisione la temperatura, la forma, il volume e il peso di un oggetto. Questo organo viene considerato infatti uno dei più sensibili del corpo umano, proprio per la grande quantità di recettori cutanei che esso presenta.

L’aponeurosi palmare, conosciuta anche come “fascia palmare”, è un sottile foglietto di tessuto connettivo e collagene, localizzato sul palmo della mano, subito sotto la cute.

Questo strato fasciale è istologicamente simile ai tendini delle dita e ha le proprietà elastiche di quest’ultimi, rappresenta una loro continuità.

L’aponeurosi palmare ha una funzione protettiva, ricopre i muscoli principali della mano e i vasi sanguigni che passano in questa regione.

Quali sono i sintomi del morbo di Dupuytren?

Come accennato in precedenza, il morbo di Dupuytren, è una patologia benigna della mano che porta progressivamente alla flessione permanente di una o più dita.

Questa patologia colpisce l’aponeurosi palmare, provocandone l’ispessimento e la retrazione, questo a lungo andare porta alla contrattura e alla chiusura in flessione di una o più dita.

Per quanto riguarda l’incidenza, gli uomini sono molto più colpiti rispetto alle donne, soprattutto tra i 40 e i 60 anni di età e appartenenti prevalentemente alla razza caucasica.

La gravità del morbo di Dupuytren è molto variabile e la patologia può evolvere nel corso del tempo in modo più o meno rapido. Il lato ulnare della mano (soprattutto mignolo e anulare) è quello più colpito, ma la sintomatologia può manifestarsi anche bilateralmente su entrambe le mani.

Generalmente inizia con la comparsa di piccoli noduli, solitamente non dolorosi, sotto la cute nel palmo della mano, spesso il paziente crede che si tratti di cisti o “ossicini della mano” e non se ne preoccupa particolarmente. Tuttavia nel tempo, questi noduli possono ispessirsi e prendere spazio lungo l’aponeurosi palmare, dando vita a delle “corde” dure e resistenti che vanno a chiudere progressivamente la mano e le dita, creando spesso una vera e propria disabilità nelle attività manuali.

Insieme a questi due segni caratteristici, il paziente può riportare, sempre a livello del palmo della mano, indolenzimento, prurito e difficoltà a impugnare gli oggetti.

Altre patologie che possono essere associate al morbo di Dupuytren sono:

  • I cuscinetti di Garrod, malattia che interessa le nocche delle dita
  • Il morbo di Ledderhose, o fibromatosi plantare, simile al morbo di Dupuytren solo che colpisce la fascia plantare
  • La malattia di Peyronie, che colpisce i corpi cavernosi del pene

Quali sono le cause?

Il morbo di Dupuytren ha una base genetica ereditaria, il paziente con la predisposizione genetica presenta infatti un’alterata produzione delle fibre collagene dell’aponeurosi palmare, questo porta alla formazione dei noduli e delle corde caratteristiche di questa malattia.

I fattori di rischio che si aggiungono alla componente genetica sono:

  • Alcolismo
  • Diabete
  • Fumo
  • Patologie vascolari
  • Uso prolungato di farmaci antiepilettici
  • Pregressi traumi sul polso
  • Lavori manuali pesanti

Trattamento del morbo di Dupuytren

Ai primi segni della formazione di un ispessimento o di un nodulo sul palmo della mano, è importante rivolgersi a un medico, possibilmente un ortopedico specialista nel settore, per inquadrare la situazione e agire in modo tempestivo prima che la situazione peggiori.

La diagnosi del morbo di Dupuytren è fondamentalmente basata sull’anamnesi e sui segni clinici che il paziente riporta all’esame obiettivo.

Se, a questa patologia, sono associate deformità articolari, come può succedere nei casi di artrosi, artrite reumatoide, vecchi traumi ecc., può essere utile eseguire un RX per valutare il grado di compromissione articolare. L’ecografia invece aiuta più per la diagnosi differenziale, nel caso si sospetti la presenza di una vera e propria cisti o un dito a scatto.

Il trattamento è in prima battuta si inizia con quello conservativo, ovvero la fisioterapico, che cercherà di diminuire l’infiammazione presente nella zona con l’utilizzo di terapie fisiche (in particolare l’ultrasuono e il laser ad alta potenza), allungamenti delle catene muscolari del collo e dell’arto superiore fino ad arrivare alla mano, manipolazione dei noduli/tessuti fibrotici ed esercizi di manualità fine per non perdere la funzionalità della mano.

Se la situazione è particolarmente grave e la qualità di vita del soggetto risulta compromessa, si può prendere in considerazione il trattamento chirurgico effettuato da un ortopedico specialista della mano.

L’intervento chirurgico per il trattamento del morbo di Dupuytren consiste nell’asportazione dei cordoni patologici presenti nella fascia palmare (fascectomia selettiva). Solo in alcuni casi può essere necessaria anche l’asportazione della pelle sovrastante.

Dopo la guarigione delle ferite chirurgiche sarà importante effettuare delle sedute di fisioterapia specifica per recuperare la mobilità e la funzionalità della mano, nonché per il trattamento delle cicatrici stesse e la prevenzione riguardo l’instaurarsi di altre patologie della mano.

Testo di Alessandra Del Vecchio

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