Lesione del legamento crociato anteriore
Sono troppo anziano per l’intervento chirurgico?
di Marco Macrì
Le lesioni a carico del legamento crociato anteriore (da qui in avanti LCA) sono, in ortopedia, una tipologia di trauma molto frequente. Oltre a quelle causate da incidenti di vita quotidiana (cadute, distorsioni, incidenti stradali) una buona fetta viene associata alla pratica di sport. È facile pensare che esse riguardino solamente gli sportivi professionisti, ma la statistica dice che a esserne maggiormente soggetti, rimanendo in tema di sport, sono i cosiddetti sportivi della domenica, coloro che praticano attività in modo sporadico e soprattutto senza adeguata preparazione fisica.
“E se capitasse a me che ho 65 anni, come dovrei comportarmi? Alla mia età non vale la pena andare sotto ai ferri, farò a meno del calcetto”
Non esagero se dico che ho sentito affermazioni di questo genere da almeno il 90% dei pazienti con problematiche alle ginocchia.
Ma è davvero così importante l’età relativamente al recupero funzionale di un ginocchio complicato da una lesione del LCA?
Uno studio* ci aiuterà a trovare la risposta!
Nell’ultimo decennio molte persone di età superiore ai 60 anni sono diventate più attive che mai, con un notevole aumento dell’impegno fisico settimanale e, purtroppo, con un conseguente aumento delle diagnosi di lesione del legamento crociato anteriore.
È stato analizzato un campione di soggetti, di età superiore a 60 anni, per valutare gli esiti di un intervento relativamente al ritorno alle normali attività fisiche.
Lo studio accomunava i pazienti per il quadro clinico composto da:
- Lesione del LCA
- Gonartrosi non superiore a 1° Ahlback (50% riduzione rima articolare)
- Utilizzo del tendine dei flessori come tipologia di innesto
- Eventuali lesioni meniscali parziali trattate con meniscectomia selettiva
- Stessa Riabilitazione post operatoria
- Monitoraggio incidenza osteoartrosi post operatoria mediante RX sotto carico
- Valutazione lassità anteroposteriore pre e post intervento
Il risultato è stato decisamente positivo!
Aggiungendo alle informazioni sopra riportate il fatto che di questi pazienti il 66% aveva lesioni meniscali associate e il 50% anche lesioni a livello delle cartilagini, ben l’83% dei soggetti in esame è potuto tornare allo sport, e la maggior parte (60%) ha raggiunto lo stesso livello che precedeva l’infortunio.
L’insorgenza di artrosi post operatoria (nel medio termine) è stata riscontrata nel solo 8% dei casi.
La ricostruzione del LCA in pazienti di età superiore ai 60 anni, senza importante grado di artrosi, ha ripristinato in tutti i casi la stabilità del ginocchio. Come nei casi di ricostruzione per pazienti più giovani, l’intervento ha prodotto buoni risultati sul recupero funzionale senza incrementare il rischio di deterioramento a medio termine. La maggior parte dei pazienti è tornata a praticare sport e attività fisica ai livelli precedenti l’infortunio. Lo studio ha dimostrato che non è necessario escludere i pazienti più anziani (e fisicamente attivi) dal trattamento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore.
È fondamentale considerare l’importanza della prevenzione per evitare di trovarsi in situazioni traumatiche, che possono arrecare disagio alla vita quotidiana.
Accompagnate sempre qualsiasi tipo di sport a sessioni di preparazione fisica in modo da migliorare l’efficienza muscolare e osteoarticolare, riducendo i rischi di infortunio.
Il messaggio da portare a casa è che l’inattività non è la soluzione, né tantomeno una difesa assoluta dagli infortuni. Una struttura forte fornisce un notevole aiuto nel recupero funzionale, nel ritorno alle normali attività di vita quotidiana, e ne accelera in ogni caso i tempi.
*Is There Any Benefit in Anterior Cruciate Ligament Reconstruction in Patients Older Than 60 Years?
Cécile Toanen, MD*, Guillaume Demey, MD, Panagiotis G. Ntagiopoulos, MD, Paolo Ferrua, MD, David Dejour, MD