Nella maggior parte dei casi con il termine “rottura del crociato”si intende una lesione totale del legamento crociato anteriore. Tuttavia, è un’espressione impropria, in quanto esistono due legamenti crociati: anteriore e posteriore. Quest’ultimo però va incontro molto più raramente a lesioni importanti (costituisce solo il 5% delle lesioni a carico dei legamenti crociati).

Cos'è il legamento crociato?

Il legamento crociato anteriore è una fascia di tessuto fibroso lunga 30 mm e spessa 11, conosciuto anche come LCA. Viene chiamato così perché nel suo decorso “incrocia” quello del legamento crociato posteriore.

Come tutti i legamenti funge da collegamento tra due parti ossee, in questo caso la tibia e il femore.

La rottura del crociato anteriore costituisce un grave infortunio a carico del ginocchio, questo legamento infatti è fondamentale per la stabilità dell’articolazione.

Le sue funzioni principali sono: limitare l’iperestensione del ginocchio (impedisce alla tibia di traslare troppo in avanti) e la rotazione interna della tibia.

Se venisse a mancare il sostegno dell’LCA il ginocchio si troverebbe a eseguire movimenti non fisiologici, eccessivi e incontrollati.

Un’altra importante caratteristica di questo legamento è che non è vascolarizzato, per cui la rigenerazione in seguito a lesione o rottura totale è impossibile.

Cause della rottura del legamento crociato

La rottura del crociato anteriore può avvenire per trauma da contatto diretto o indiretto.

Un contatto diretto si ha quando una forza esterna impatta sull’articolazione, ma nella maggior parte dei casi la rottura dell’LCA avviene per trauma da contatto indiretto, ovvero in seguito a una violenta distorsione del ginocchio.

Quest’ultima può verificarsi a causa di movimenti bruschi e improvvisi in posizioni non fisiologiche per l’articolazione del ginocchio.

È noto infatti che la distorsione può verificarsi nelle seguenti situazioni:

  • una torsione del ginocchio verso l’interno o verso l’esterno con il piede in appoggio a terra
  • un’iperestensione del ginocchio senza una resistenza (anche detto “calcio a vuoto”)
  • una frenata improvvisa durante la corsa
  • traumi da contatto diretto sulla parte esterna del ginocchio o sulla parte interna del piede
  • atterraggio violento sul ginocchio piegato
  • incidenti automobilistici

Tutte queste situazioni possono verificarsi in seguito a incidenti o infortuni sportivi, molto spesso chi pratica il calcio o lo sci è soggetto a questo tipo di lesione.

L’incidenza della rottura dell’LCA è 3 volte superiore nelle donne rispetto agli uomini. Questo perché la struttura muscolare della donna essendo meno sviluppata è anche meno preparata a limitare i movimenti improvvisi e innaturali che può assumere il ginocchio durante un gesto sportivo.

Un altro motivo è la maggiore lassità fisiologica dei legamenti, dovuta alla maggiore concentrazione di estrogeni.

Un’ultima causa è l’angolo di apertura tra bacino e ginocchio, che nella donna è maggiore.

Il crociato posteriore invece subisce una rottura quando il ginocchio è flesso e viene colpito anteriormente da una forza esterna (che può essere un avversario o l’impatto con il cruscotto della macchina negli incidenti stradali).

Ovviamente, nei traumi sopra descritti, il legamento crociato anteriore non è il solo a essere coinvolto; nel 50% delle distorsioni di ginocchio vi sono altre strutture che vanno incontro a lesione, come i legamenti collaterali, i menischi e la cartilagine articolare. In questi casi il quadro clinico è ancor più aggravato.

Abbiamo menzionato soggetti giovani e sportivi, ma bisogna ricordare che anche gli anziani possono andare incontro a rottura del legamento crociato anteriore, spesso a causa di cadute accidentali.

Sintomi della rottura del legamento crociato

Al momento della rottura del crociato anteriore si avverte un caratteristico rumore simile a uno schiocco, accompagnato da un dolore al ginocchio molto intenso. In questa fase muovere il ginocchio risulta impossibile.

Solitamente il dolore si attenua dopo un breve periodo per poi ripresentarsi quando si sottopone l’articolazione a uno sforzo.

In seguito si presentano ulteriori sintomi, come:

  • gonfiore che man mano va riducendosi
  • rigidità dell’articolazione: la mobilità risulta molto ridotta a causa del forte dolore e dalla mancanza di integrità del legamento LCA
  • sensazione di instabilità: si avverte una sorta di cedimento del ginocchio quando ci si alza in piedi
  • formazione di un ematoma, talvolta anche in un secondo momento
  • versamento articolare

Diagnosi di rottura del legamento crociato

Il medico ortopedico si occupa di eseguire un esame obiettivo, ovvero palpazione del ginocchio infortunato e confronto con il controlaterale sano.

Necessariamente a distanza di qualche giorno dal trauma si possono eseguire test specifici manuali (test del “cassetto anteriore”) per discriminare quale legamento ha subito la rottura. L’esecuzione nell’immediato di questi test risulterebbe troppo doloroso.

Il medico si serve anche di esami strumentali come RMN e RX per verificare l’entità del danno, se ha coinvolto altre strutture e se si è verificata una frattura dell’osso.

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Trattamento per la rottura del legamento crociato

Il trattamento di un legamento crociato rotto ha come obiettivo quello di rimuovere il dolore e ridare stabilità e funzionalità al ginocchio.

In base all’entità della lesione e al grado di attività sportiva si decide insieme al medico quale trattamento effettuare. Per esempio in caso di rottura del legamento crociato posteriore, se associato ad attività sportiva ridotta, può essere sufficiente un trattamento conservativo, ovvero un potenziamento della muscolatura tale da mantenere la stabilità del ginocchio.

Per quanto riguarda invece il crociato anteriore di solito si ricorre alla chirurgia ricostruttiva, considerando la maggiore instabilità che comporta la mancanza dell’LCA e considerando anche che i soggetti sono per lo più giovani e praticanti attività sportiva intensa.

Se si parla, invece, di soggetti anziani e sedentari il medico ortopedico talvolta preferisce un trattamento conservativo.

L’intervento, in artroscopia, ha la durata di circa un’ora e consiste nella sostituzione del legamento rotto con una porzione tendinea prelevata dal tendine rotuleo.

Fisioterapia per la rottura del legamento crociato

In seguito all’intervento chirurgico è necessario seguire uno specifico programma riabilitativo. I tempi di recupero solitamente sono di circa 6 mesi, nei quali si va verso un’intensità gradualmente maggiore per permettere al nuovo legamento di adattarsi alla funzione che deve svolgere. Inoltre è previsto, nella fase iniziale, l’uso di due bastoni canadesi per la deambulazione per garantire il cosiddetto “carico parziale”.

Un buon protocollo fisioterapico deve includere:

  • in una fase iniziale la gestione del dolore, attraverso l’utilizzo della massoterapia e di terapie strumentali come la tecarterapia e la laserterapia
  • se necessario si effettua l’elettrostimolazione del quadricipite a bassa frequenza
  • esercizi per il recupero del range di movimento, attraverso mobilizzazioni effettuate dal fisioterapista
  • esercizi di rinforzo della muscolatura dell’arto inferiore, in particolar modo del muscolo quadricipite, particolarmente importante per la stabilità del ginocchio (si inizia con contrazioni isometriche per poi progredire in una seconda fase con contrazioni isocinetiche)
  • rieducazione alla deambulazione
  • in una fase avanzata, esercizi propriocettivi
  • l’idrokinesiterapia, ovvero fisioterapia in acqua, può essere molto utile se associata alla terapia a secco

In ogni caso il protocollo riabilitativo sarà personalizzato in base al paziente, all’età, al sesso, al grado di attività sportiva svolta.

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