Testo di Claudio Paolacci


Cos'è il versamento al Ginocchio?

Il versamento al ginocchio è anche conosciuto volgarmente come “liquido nel ginocchio”. Tale patologia si presenta quando nell’ articolazione è in corso un processo infiammatorio o in seguito a problemi di rallentamento del sistema circolatorio.

Per questo motivo, la diagnosi di versamento al ginocchio deve essere, necessariamente, eseguita in modo scrupoloso, per andare subito a impostare un piano terapeutico adeguato.
Il trattamento può essere, a seconda dei casi, il semplice riposo, la terapia strumentale e manuale oppure l’intervento chirurgico.

Anatomia del Ginocchio

Nel ginocchio sono comprese due articolazioni: femoro-tibiale e femoro- rotulea.
Il complesso di queste due articolazioni permette al ginocchio di muoversi in flessione/estensione, abduzione/adduzione, scivolamenti esterno/interno e rotazione interna/esterna.

Ci sono, inoltre, strutture di sostegno come:

  • la capsula articolare: ossia un manicotto di tessuto denso, che protegge tutto il complesso dell’articolazione in dinamica
  • i legamenti collaterali (interno ed esterno): che stabilizzano il ginocchio soprattutto durante le rotazioni
  • i legamenti crociati: che stabilizzano il ginocchio negli scivolamenti anteriori e posteriori
  • i tendini: che avvolgono la capsula articolare dando sostegno, sia nella statica che nella dinamica articolare
  • le borse sinoviali: ossia piccole sacche di liquido sinoviale che favoriscono lo scivolamento di tendini e legamenti
  • i menischi: ossia dischi fibrocartilaginei che ampliano le superfici di appoggio delle due ossa (tibia-femore)

Da cosa è fatto il liquido del versamento al Ginocchio?

L’accumulo di liquido è un processo successivo a uno stato infiammatorio. Quando è di natura sierosa viene chiamato in gergo medico “idrartro”, mentre se contiene sangue, in seguito a una lesione, viene definito “emartro”

Quali sono le cause del versamento al Ginocchio?

Traumi

Il trauma al ginocchio può essere di natura contusiva, distrattiva o una frattura vera e propria.
Le strutture che sono più esposte a traumi contusivi sono la rotula e i menischi, che nello specifico sono costantemente coinvolti in microtraumi dovuti alla dinamica articolare in carico.

Fratture

Spesso in un trauma da caduta violenta, è possibile una frattura a livello della rotula o di un menisco, ma sono soggetti a rottura anche legamenti e tendini.

Distorsioni

A risentire di più, in questo tipo di traumi, sono i legamenti che possono “stirarsi” oppure i tendini che possono infiammarsi. Spesso infatti è proprio un’infiammazione del tendine rotuleo, dovuta al sovraccarico funzionale, a provocare un’infiammazione tendinea.

Malattie o condizioni patologiche

L’accumulo di liquido può dipendere da patologie che riguardano l’intero sistema come:

  • artrite/artrosi, processo degenerativo che instaura una condizione di infiammazione cronica delle articolazioni
  • artrite reumatoide
  • disturbi metabolici (come la gotta)
  • malattie riguardanti il processo di coagulazione
  • tubercolosi

Oppure da patologie di natura locale:

  • borsite
  • cisti sinoviale (di Baker, che generalmente si presenta al cavo popliteo)
  • infezione locale
  • tumori o metastasi

Sintomi del versamento al Ginocchio

I sintomi principali sono quelli dell’infiammazione: gonfiore, dolore, calore e impotenza funzionale.
Il dolore non è detto che compaia sempre, essendo soggettivo e relativo al grado di sopportazione dello stesso.
L’impotenza funzionale è data proprio dal liquido in eccesso, che letteralmente “blocca” l’articolazione come a volerla proteggere dal movimento.
Il grado di gonfiore aiuterà a capire il grado dell’infiammazione: il ginocchio può essere paragonato con il ginocchio sano, per vedere quanto è gonfio, oppure tenerlo come riferimento per valutare l’andamento della tumefazione (se tende a diminuire entro qualche giorno).
Si consiglia di usare un antinfiammatorio naturale come il ghiaccio con impacchi della durata di 15/20 minuti per tre o quattro volte al giorno. Rivolgersi al medico quando il gonfiore è stazionario e soprattutto quando anche al tatto la zona risulta essere più calda della controlaterale.

Diagnosi


La diagnosi viene fatta dal medico, in base all’anamnesi recente e remota. In aggiunta può avvalersi di diversi esami:

  • artrocentesi: viene aspirata dall’articolazione una quantità di liquido con una siringa per essere esaminata in laboratorio. In presenza di sangue viene definito “emartro” e probabilmente la diagnosi è di rottura (ossea, legamentosa, tendinea); se invece non presenta sangue viene definito “idrartro” e la diagnosi è di infiammazione da sovraccarico. Se presenta batteri invece, il paziente ha un’infezione locale, oppure in presenza di cristalli di urato monosodico o di calcio pirofosfato diidrato si ha diagnosi di gotta.
  • esami strumentali: in primo luogo viene chiesta una RX per diagnosticare eventuali fratture ossee o patologie degenerative come l’artrite.

Successivamente possono essere richiesti:

  • risonanza magnetica, che risulta essere l’ideale per analizzare tendini e legamenti e soprattutto l’integrità dei menischi
  • ecografia: esame meno invasivo e più economico per analizzare tessuti tendinei e legamenti
  • esami del sangue: servono a diagnosticare un’infiammazione monitorando i valori di VES e PCR, oppure a diagnosticare malattie reumatiche come l’artrite reumatoide, la gotta, o difetti di coagulazione (emofilia)

Trattamento del versamento al Ginocchio

Il percorso terapeutico viene scelto successivamente alla diagnosi e può essere di tipo farmacologico o chirurgico.

Farmacologico

I farmaci che vengono somministrati sono, a seconda del caso:

  • antidolorifici dal potere antinfiammatorio (FANS o paracetamolo) che alleviano il dolore e cercano di ridurre i sintomi infiammatori
  • antibiotici se è in corso un’infezione batterica
  •  corticosteroidi: vengono somministrati dopo che FANS e paracetamolo hanno avuto scarsi risultati. Sono molto potenti e presentano anche qualche effetto collaterale.

Chirurgico

  • Artrocentesi terapeutica: come in quella diagnostica viene prelevato il liquido per “liberare” l’articolazione. In aggiunta il medico, a fine prelievo, può iniettare corticosteroidi o acido ialuronico.
  • Artroscopia terapeutica: a differenza di quella diagnostica si accede anche con degli strumenti di precisione con cui il chirurgo va a effettuare l’intervento. Viene usata spesso per il trattamento di lesioni o la “pulizia” dei menischi e per ricostruire i legamenti crociati.
  • Protesi: quando nessuno dei trattamenti precedenti ha effetto. L’ intervento di protesi è molto invasivo, ma necessario per migliorare la qualità della vita.

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Prevenzione del versamento al Ginocchio

Ultima, non per importanza, la prevenzione.
Sarebbe riduttivo consigliare semplicemente di seguire una buona dieta. È importante fare un’attività motoria preventiva che renda il paziente “funzionale e reattivo”, soprattutto se pratica uno sport da contatto, oppure un’attività motoria adattata se il paziente è obeso (in modo che preservi le articolazioni e provi a calare qualche kilogrammo), o se soffre di artrosi, al fine di sviluppare una muscolatura in grado di sopperire alla cartilagine ormai degenerata.


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