Testo di Flavia Savarese

Quali sono le cause della rottura del legamento crociato anteriore?

Oggi in Italia uno degli interventi più frequenti in ambito ortopedico è la ricostruzione del legamento crociato. Il crociato anteriore è un legamento fondamentale per la stabilità e la biomeccanica del ginocchio. Spesso la causa della sua rottura è dovuta a traumi di vario genere, tra questi quelli in ambito sportivo sono molto frequenti. Gli sport maggiormente predisponenti a una rottura del crociato anteriore sono:

  • sci
  • calcio
  • pallacanestro
  • rugby

Non solo gli sportivi possono andare incontro alla rottura del crociato, ma tutte quelle persone che subiscono eventi traumatici con una distorsione importante del ginocchio.

Che cos'è il LCA e meccanismi di rottura

Il legamento crociato anteriore è un legamento del ginocchio che origina dalla parte inferiore del femore e si inserisce nella parte superiore della tibia. La sua traiettoria è obliqua, va dal dietro (superficie femorale) verso avanti (superficie tibiale) e si incrocia con il legamento crociato posteriore. Il suo ruolo è quello di rendere stabile il ginocchio evitando lo scivolamento anteriore della tibia e limitandone una eccessiva estensione e rotazione verso l’interno. Il trauma avviene per eccessive rotazioni del ginocchio o  per eccessiva estensione.


Trattamento della lesione del legamento crociato anteriore

Esistono 2 opzioni per il trattamento della rottura del legamento crociato anteriore:

  • chirurgico
  • conservativo

L’ortopedico specializzato nel ginocchio farà una valutazione clinica del paziente decidendo se operarlo in base a:

  • età del paziente
  • richieste funzionali del paziente
  • eventuali altri lesioni legamentose, meniscali o fratture

In base alla decisione dell’ortopedico il paziente dovrà fare fisioterapia, con modalità diverse e specifiche per ogni caso.

Fisioterapia post chirurgica

Dopo un intervento chirurgico, la riabilitazione ha un ruolo fondamentale. L’operazione chirurgica ha come obiettivo la riparazione delle strutture lesionate. La fisioterapia, invece, ha diversi obiettivi:

  • controllo del dolore e dell’edema
  • recupero di tutto il range di movimento del ginocchio
  • ripresa della forza muscolare
  • recupero della propriocezione (saper riconoscere dove si trova il proprio corpo o il proprio arto nello spazio senza vederlo)
  • recupero di tutte le fasi del cammino
  • ritorno all’attività sportiva e/o lavorativa

La fisioterapia nella riabilitazione post-chirurgica del ginocchio deve essere paziente dipendente e rispettare i tempi di guarigione dei tessuti. Può inoltre avere tempistiche diverse in base al tipo di tecnica chirurgica che viene utilizzata per la ricostruzione, che può essere:

  • LCA con terzo centrale del legamento rotuleo
  • Tendine con semitendinoso e gracile
  • LCA concomitante ad altre riparazioni (intervento meniscale, lesione cartilaginea ecc)

Esistono varie fasi in cui è essenziale raggiungere determinati obiettivi

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Fase pre operatoria

Quando è possibile, è utile fare fisioterapia prima dell’intervento chirurgico per:

  • ridurre il gonfiore
  • diminuire l’infiammazione
  • far passare il dolore
  • prevenire l’atrofia muscolare
  • recuperare il range di movimento

La fisioterapia pre operatoria inoltre permette di ridurre le complicanze post-operatorie, tra le quali il rischio di sviluppare artrofibrosi al ginocchio.

Fase dell'immediato post chirurgico

Obiettivi da raggiungere in questa fase iniziale:

  • ridurre il gonfiore, l’infiammazione e il dolore causati dall’intervento chirurgico
  • recupero graduale della flessione del ginocchio
  • recupero completo dell’estensione
  • attivazione muscolare del quadricipite
  • deambulazione con stampelle canadesi

Per raggiungere gli obiettivi di questa fase, il fisioterapista può utilizzare diversi strumenti. Può lavorare sul dolore, gonfiore e infiammazione del ginocchio con: la Tecar, il Laser e gli ultrasuoni. Per permettere un graduale recupero della flessione del ginocchio il fisioterapista andrà a mobilizzare passivamente (ovvero muovere senza l’aiuto del paziente) l’arto interessato. In questa fase come accennato, verrà richiesto un’attivazione del quadricipite per mezzo di esercizi in assenza di carico.

Fase intermedia

Obiettivi di questa fase:

  • deambulazione autonoma
  • aumentare gradualmente la flessione del ginocchio
  • rinforzo muscolare, in particolare del quadricipite
  • recupero della propriocezione

Il fisioterapista in questa fase andrà a ridurre l’utilizzo dei macchinari e ad intensificare il lavoro muscolare. Si inizia un progressivo ricondizionamento alla resistenza del paziente andando ad aumentare il carico, partendo da 0,5 kg e incrementando di settimana in settimana il peso. Gli esercizi saranno isometrici (contrazione del muscolo senza variare la lunghezza) e isotonici (il muscolo si accorcia spostando un carico).Una quota di esercizi verrà fatto in piedi a corpo libero. Un altro aspetto fondamentale è il recupero della propriocezione. Il paziente farà esercizi che stimoleranno la propriocezione mediante l’utilizzo di tavolette basculanti, bosu, fitball ecc.

Fase avanzata

Obiettivi di questa fase:

  • recupero completo dell’articolarità
  • esercizi di rinforzo sempre più intensi
  • recupero della core stability
  • ritorno allo sport

In questa fase il paziente ha recuperato il completo range di movimento e deambula autonomamente; può iniziare a fare esercizi più complessi che coinvolgono anche gli altri distretti corporei. È fondamentale reinserire il ginocchio all’interno del corretto schema motorio. Qualora il paziente sia uno sportivo è importante rieducarlo al gesto atletico specifico del suo sport con l’aiuto del personal trainer.

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Fisioterapia conservativa per rottura legamento crociato anteriore

Il secondo tipo di trattamento a cui può andare incontro il paziente è il trattamento conservativo. L’ortopedico specializzato tende a non operare i pazienti che hanno una vita sedentaria o che non hanno particolari richieste funzionali. Il paziente dovrà quindi imparare a gestire un ginocchio, più instabile del normale, attraverso esercizi specifici.

Questo tipo di riabilitazione comincia comunque con una fase iniziale in cui si va a ridurre l’eventuale dolore, infiammazione e gonfiore del ginocchio. In questo caso l’infiammazione è dovuta al trauma che, oltre ad aver lesionato il legamento crociato, coinvolge altre strutture articolari anche se non lesionate.

Una volta contenuta la sintomatologia dolorosa si andrà anche in questo caso a fare esercizi di rinforzo muscolare e stretching.

  • Il rinforzo muscolare permette di sopperire, almeno in parte, all’instabilità del ginocchio.
  • Lo stretching risulta fondamentale per mantenere le corrette lunghezze muscolari

Importante è la progressione dell’esercizio. Si partirà da esercizi senza carico fino ad arrivare ad esercizi in carico, anche con pesi. L’obiettivo è quello di far tornare il ginocchio il più funzionale possibile, riducendo al minimo la possibilità di ricorrere alla chirurgia.

Il paziente, una volta finita la riabilitazione, dovrà continuare a fare esercizi in autonomia a casa o in palestra per mantenere nel tempo il risultato ottenuto. È fondamentale che il paziente non perda il tono muscolare ottenuto e non vada incontro ad un’atrofia muscolare futura.

 


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