Carichi e sovraccarichi del ginocchio
Il complesso articolare del ginocchio è costituito dal femore, dalla tibia, dalla rotula, dalla capsula articolare, dai legamenti, dai tendini e dai muscoli.
Nello specifico, il tendine è una struttura composta da tessuto fibroso che collega un ventre muscolare all’osso. La sua funzione principale è di assorbire l’energia del muscolo e trasferirla all’osso per permetterci il movimento.
Per la sua funzione e posizione, il ginocchio è un’articolazione soggetta a carichi considerevoli, soprattutto durante l’attività fisica.
Cosa succede quando esageriamo con il carico?
Quando esponiamo l’articolazione del ginocchio a un carico eccessivo, un sovraccarico, anche il tendine ne può soffrire, non solo l’osso.
Carico eccessivo, movimenti ripetitivi, microtraumi ripetuti, creano uno stress dannoso per il tendine che, nel tempo, si degenera. Questa condizione prende il nome di tendinopatia. Le tendinopatie che riguardano il ginocchio coinvolgono diverse strutture, vediamle nel dettaglio.
Tendine rotuleo
Anche chiamato legamento rotuleo o legamento patellare, collega la parte inferiore della rotula (o patella) alla tibia, in particolare alla sua prominenza nella porzione anteriore. Questo legamento aiuta a mantenere la rotula nella sua posizione corretta e supporta il muscolo quadricipite nell’azione di estendere il ginocchio.
Tendine del muscolo quadricipite
Collega il muscolo del quadricipite femorale (che troviamo nella porzione anteriore della coscia) all’apice superiore della rotula.
Tendine del muscolo popliteo
Collega il muscolo della porzione postero superiore della gamba al condilo laterale del femore e alla capsula articolare del ginocchio. Ha un ruolo nella fase iniziale di flessione del ginocchio dalla posizione di massima estensione.
La zampa d’oca
È un complesso tendineo costituito dai muscoli sartorio, gracile e semitendinoso. Questi muscoli alloggiano nella porzione posteriore della coscia, permettono la flessione e la rotazione interna del ginocchio, si inseriscono sulla parte interna della tibia assumendo proprio l’aspetto di una zampa d’oca.
Quali caratteristiche hanno le tendinopatie di ginocchio?
Nella tendinopatia del tendine rotuleo il dolore è generalmente localizzato nel punto più basso della rotula, ci può essere gonfiore o ispessimento del tendine soprattutto nelle fasi più avanzate della patologia. Colpisce chi pratica attività che prevedono salti o cambi di direzione durante la corsa, salti in avanti e in alto come nel basket, nel calcio e nell’atletica leggera.
La tendinopatia del tendine del muscolo del quadricipite presenta un dolore nella zona di inserzione del tendine sulla rotula. La patologia è caratterizzata da dolorabilità al margine superiore della rotula durante la contrazione del quadricipite (che ha la funzione di estendere il ginocchio).
La tendinopatia del muscolo popliteo si presenta durante le attività che prevedono la torsione del ginocchio, e un tipico dolore nella porzione posteriore dell’articolazione. Per tali motivi, questa patologia è presente prevalentemente nei podisti e in chi fa trekking in montagna. Difatti, a causa della ripetitiva richiesta di stabilità del ginocchio durante la camminata in discesa tende ad affliggere maggiormente questo tipo di sportivi.
La tendinopatia della zampa d’oca ha come sintomo prevalente un dolore e/o bruciore nella porzione anteriore e interna della tibia, davanti e subito sotto il ginocchio. Il dolore è presente anche a riposo e durante la notte, impedendo il sonno notturno. È spesso presente nei pazienti con valgismo (tipica forma a X delle ginocchia), nel sesso femminile, e in coloro che praticano attività come corsa, bicicletta e step.
Come riconoscere una tendinopatia del ginocchio?
Nella maggior parte dei casi, per fare diagnosi di tendinopatia è sufficiente un esame clinico con test manuali.
L’imaging di supporto può essere una ecografia muscolo-tendinea o, per una visione più accurata di ogni componente del ginocchio, una risonanza magnetica.
In generale i sintomi sono:
- dolore alla palpazione, in corrispondenza del punto di ancoraggio del tendine all’osso
- impotenza funzionale
- dolore all’inizio di un’attività, come salire e/o scendere le scale, alzarsi dalla sedia.
Quali sono le terapie per le tendinopatie?
Come per altre tendinopatie, la gestione del carico è cruciale.
Un’analisi della biomeccanica, soprattutto se parliamo di gesto sportivo, sarà indispensabile ai fini della ripresa dell’attività sportiva e per ottimizzare la performance.
L’approccio riabilitativo di recupero delle tendinopatie del ginocchio, in assenza di dolore, prevede esercizi:
- di rinforzo per un focus sul distretto muscolare coinvolto
- propriocettivi per aumentare la stabilità
- di stretching per creare simmetria delle lunghezze muscolari.
Quali sono i tempi di recupero?
La prognosi varia a seconda della gravità della condizione e della tempestività delle cure.
È abbastanza diffusa la tendenza a sottostimare la gravità di una patologia solo perché l’insorgenza è recente, perché l’applicazione del ghiaccio determina un sollievo, perché di solito con il riposo passa tutto…
Eppure, non è quello che ci dicono l’esperienza e la letteratura scientifica nel trattamento delle tendinopatie.
Diversamente da quanto si creda, dagli studi, emerge che una diagnosi precoce permette una maggiore rapidità di risoluzione, senza postumi ulteriori.
In generale i tempi di recupero delle tendinopatie acute possono variare da 1 a 3 settimane nelle condizioni lievi, fino a 8 mesi nei casi più gravi.
Quanto incide la prevenzione?
Anche per le tendinopatie del distretto del ginocchio, abbiamo la possibilità di fare prevenzione attraverso screening di valutazione della forza, stabilità, mobilità del ginocchio, analisi della postura e dell’appoggio plantare.
Attraverso questo esame di screening valutativo globale, è possibile prevedere valori anomali di parametri presi in considerazione.
Tali valori evidenziano, o meno, alterazioni strutturali sui quali sarà possibile, se presenti, costruire programmi di esercizio, stretching e rinforzo, specifici per la patologia o l’alterazione emersa. Professionisti specializzati nel settore avranno il compito di costruire programmi personalizzati che guideranno il paziente al recupero della funzione totale del ginocchio.
In conclusione, la tendinopatia rappresenta una patologia assolutamente benigna, alla quale, con il giusto approccio, e carico, possiamo dire HASTA LA VISTA!
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