La ginnastica artistica è quello sport che molti bambini/e scelgono di praticare, almeno per qualche giorno, nella loro vita.  È uno sport che permette di far sviluppare, a chi la pratica, tutte le capacità motorie di base e condizionali tipiche dell’età evolutiva, sin dalla più tenera età.

Tuttavia, a causa della difficoltà degli elementi tecnici di questo sport, gli atleti di questa disciplina sono soggetti a specializzazione precoce prima dell’adolescenza, per poi ritrovarsi a terminare la loro carriera sportiva, rispettivamente intorno ai 25 anni per le donne e ai 30 per gli uomini.

Inoltre, trattandosi di una disciplina ad alto impatto e a carattere altamente traumatico e usurante, gli atleti sono soliti subire infortuni sin da piccoli. Molte volte, infatti, sono proprio gli infortuni a causare il ritiro precoce degli atleti dalla scena sportiva.

Quali sono gli infortuni più comuni nella ginnastica artistica?

Le discipline di questo sport vengono svolte su dei grandi attrezzi (trave, parallele, volteggio, corpo libero), che possono facilitare e coinvolgere alcuni distretti corporei piuttosto che altri. Solitamente però, è più facile che gli atleti subiscano infortuni nella fase finale degli esercizi, nelle cosiddette “uscite” o nelle fasi di salto o atterraggio delle fasi di acrobatica aerea, che risultano quasi sempre imprevedibili.

Inoltre, molti dei traumi sono causati da una delle tecniche di base della ginnastica, ovvero la verticale che assume particolare importanza, poiché è il punto di partenza per molti elementi tecnici.

I distretti articolari più soggetti a traumi sono: la spalla, il gomito, il polso, il rachide lombare, il ginocchio e la caviglia. È solito assistere a:

Tuttavia, i traumi precedentemente elencati, nella maggior parte dei casi danno vita a esiti peggiori e più complessi.

Gli infortuni dell’arto superiore

Tra gli infortuni più comuni dell’arto superiore è facile trovare: lussazioni, tendinopatie della spalla, fratture di gomito e polso. Mentre le lussazioni e le fratture si verificano solitamente a causa di traumi diretti durante gli esercizi, le tendinopatie sono per lo più a carattere usurante.

Inoltre, l’arto superiore è soggetto a traumi diretti e ripetitivi, proprio perché le braccia assumono una funzione di base per tutti gli attrezzi e per tutti gli elementi acrobatici e artistici. Il polso, infatti, deve sorreggere un carico che tendenzialmente in natura non sorregge quasi mai, proprio perché quasi tutti i gesti sportivi della ginnastica artistica sono in verticale, e quindi a “testa in giù”.

Gli infortuni della schiena

Il ginocchio, forse, è l’articolazione maggiormente sollecitata a causa dei ripetuti salti e atterraggi, anche su superfici morbide e instabili. Proprio per questo, è facilmente riscontrabile un tasso molto elevato di infortuni per distorsione del ginocchio.

Nei casi in cui l’atterraggio genera un movimento torcente estremamente violento e incontrollato, l’atleta può subire una rottura dei legamenti crociati, sia anteriore, che posteriore, o una sollecitazione dei legamenti collaterali.

Altri compartimenti notevolmente soggetti a trauma sono i menischi, per i quali, nella maggior parte dei casi è necessario ricorrere ad intervento chirurgico.

Allo stesso modo del ginocchio, i traumi della caviglia si verificano, quasi sempre, nelle fasi di salto e atterraggio. Tra i traumi comuni troviamo: la distorsione di caviglia, con interessamento o meno del legamento peroneo-astragalico anteriore e la frattura del quinto metatarso.

Inoltre, un altro trauma in cui è estremamente facile incombere, a causa di atterraggi scorretti e stress ripetuti, è la rottura del tendine di Achille.

I traumi delle ginocchia e delle caviglie per questi atleti, quasi sempre molto violenti, necessitano di terapia chirurgiche e riabilitative, che li tengono lontani dal campo di gara per molto tempo.

La fisioterapia come trattamento preventivo e curativo nella ginnastica artistica

Il trattamento fisioterapico assume un ruolo molto importante per i ginnasti poiché, sia in termini preventivi, che terapici, si mostra molto efficace per il trattamento di dolori, sovraccarichi muscolari e traumi più specifici.

Infatti, i ginnasti di alto livello si sottopongono costantemente, se non quotidianamente, a sedute fisioterapiche, sia per evitare l’acutizzarsi di determinate patologie, che per cercare di evitare condizioni dolorose, di sovraccarico, che possono impedire il corretto svolgimento degli allenamenti e conseguentemente delle gare.

La costante crescita delle difficolta dei gesti atletici della ginnastica, sia artistici, che tecnici, presuppone che l’atleta adegui le sue capacità fisiche alle richieste sportive.

Dunque, le richieste eccessive di flessibilità e mobilità articolare, ma anche la richiesta di espressioni di forza e potenza marcate, causano un elevato numero di infortuni. Difatti, molti traumi sono la concausa dell’affaticamento muscolare, generato dalle sedute di allenamento estenuanti e dai ritmi sostenuti.

Quindi, la fisioterapia sportiva per i ginnasti mostra risultati notevoli sia con le tecniche strumentali, che manuali.

Tuttavia, in questi casi, le sole tecniche fisioterapiche non soddisfano a pieno le richieste fisiche degli atleti, per i quali la figura di un chinesiologo e di un preparatore atletico sportivo risultano dire figure fondamentali.

Il trattamento fisioterapico assume un ruolo molto importante per i ginnasti poiché, sia in termini preventivi, che terapici, si mostra molto efficace per il trattamento di dolori, sovraccarichi muscolari e traumi più specifici.

Infatti, i ginnasti di alto livello si sottopongono costantemente, se non quotidianamente, a sedute fisioterapiche, sia per evitare l’acutizzarsi di determinate patologie, che per cercare di evitare condizioni dolorose, di sovraccarico, che possono impedire il corretto svolgimento degli allenamenti e conseguentemente delle gare.

La costante crescita delle difficolta dei gesti atletici della ginnastica, sia artistici, che tecnici, presuppone che l’atleta adegui le sue capacità fisiche alle richieste sportive.

Dunque, le richieste eccessive di flessibilità e mobilità articolare, ma anche la richiesta di espressioni di forza e potenza marcate, causano un elevato numero di infortuni. Difatti, molti traumi sono la concausa dell’affaticamento muscolare, generato dalle sedute di allenamento estenuanti e dai ritmi sostenuti.

Quindi, la fisioterapia sportiva per i ginnasti mostra risultati notevoli sia con le tecniche strumentali, che manuali.

Tuttavia, in questi casi, le sole tecniche fisioterapiche non soddisfano a pieno le richieste fisiche degli atleti, per i quali la figura di un chinesiologo e di un preparatore atletico sportivo risultano dire figure fondamentali.

Una preparazione atletica specifica potrebbe rallentale l’insorgenza degli infortuni

Le due figure professionali, precedentemente nominate, assumono ruoli estremamente importanti.

Uno sport che richiede stimoli così intensi ai propri atleti, sottintende che quest’ultimi a livello fisico abbiano una preparazione fisica e psicologica che garantisca loro una buona gestione degli esercizi di gara.

Spesso però, per cercare di migliorare le capacità tecniche degli atleti, vengono trascurate tutte le fasi fondamentali all’interno dell’allenamento: allenamento della flessibilità, della forza e il training neuro-motorio. Una figura professionale, come quella del chinesiologo, cerca di migliorare queste fasi dell’allenamento e potrebbe incidere positivamente nella riduzione del tasso di infortuni.

Migliorando l’espressione di forza degli atleti e la gestione del training neuro-motorio, si potrebbe riuscire a perfezionare tutte quelle fasi delicate e imprevedibili degli esercizi, come salti aerei, atterraggi e cambi di direzione.

Oltre a ottimizzare la gestione degli allenamenti, i chinesiologi assumono un ruolo determinante anche nella riuscita del trattamento riabilitativo/rieducativo per tutti gli atleti che hanno subito un infortunio, più o meno grave.

Il lavoro del chinesiologo, infatti, dovrebbe procedere di pari passo con quello del fisioterapista: sarà compito di entrambi creare un programma adeguato di recupero individualizzato.

In ultima battuta, poi, sarà il chinesiologo nella fase finale del percorso, a individuare un programma di preparazione atletica specifica, che l’atleta dovrà svolgere per ultimare il percorso rieducativo e preventivo, affinché non ci siano ulteriori infortuni.

In conclusione, a fronte di uno sport, che in Italia ha molto successo tra i più piccoli, è necessario che le società sportive ed i singoli utenti pongano attenzione alle condizioni di allenamento stesso, cercando di prevenire e tutt’al più curare infortuni, che purtroppo sono diventati, al giorno d’oggi, la quotidianità degli atleti di alto livello.

Testo di Aurora Proietti

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