Cos'è l'idrokinesiterapia?
- L’idrokinesiterapia è una tipologia di riabilitazione utilizzata nell’ambito della fisioterapia al fine di sfruttare i vantaggi dell’ambiente acquatico e ottenere un sostanziale miglioramento per diverse tipologie di problematiche. In acqua si è meno soggetti alla forza di gravità e quindi, pesando di meno, i movimenti sono nettamente facilitati. L’idrokinesiterapia è un approccio estremamente efficace, soprattutto se adottato nell’ambito della riabilitazione post operatoria, ad esempio in seguito all’impianto della protesi d’anca. Durante la seduta vengono eseguiti esercizi mirati che aiutano e portano al miglioramento della mobilità, dell’elasticità e della forza muscolare.
Quali sono i benefici dell'idrokinesiterapia?
I benefici dell’idrokinesiterapia sono molteplici. L’acqua è un elemento che, oltre a diminuire notevolmente il peso corporeo e facilitarne i movimenti, permette un costante lavoro attivo a bassa intensità, più facilmente tollerabile rispetto al lavoro a secco. L’ambiente acquatico diminuisce, inoltre, la sensazione dolorifica apportando stimoli propriocettivi diversi che creano una situazione di comfort generalizzato. In piscina è anche possibile eseguire gli esercizi e la fisioterapia in totale sicurezza e in assenza di rischi di caduta.
Nei casi di protesi d’anca, tutti questi elementi sono fondamentali per il recupero post operatorio soprattutto nei primi tempi, che sono i più difficili sotto il punto di vista riabilitativo. Il paziente, infatti, può lamentare più dolore e maggiore difficoltà nel movimento e nella deambulazione. Da non sottovalutare, inoltre, l’aspetto psicologico di un post operatorio.
Com'è fatta l'anca?
Ora analizziamo meglio l’articolazione dell’anca, anche detta coxofemorale. L’anca è una delle articolazioni più importanti del nostro corpo. Permette, infatti, di rimanere in piedi e di camminare.
Nell’articolazione dell’anca troviamo due elementi scheletrici fondamentali:
- Femore
- Bacino
Il femore è un osso estremamente importante visto che compone la maggior parte dello scheletro della gamba, insieme alla tibia e al perone. Lungo il femore sono presenti:
- Testa
- Collo
- Grande e piccolo trocantere
L’anca si muove grazie all’incastro perfetto della testa del femore (che ha una forma sferica) all’interno della cavità acetabolare situata sul bacino. Al suo interno, la testa del femore ruota, permettendo numerosi movimenti molto ampi, articolati e complessi.
I legamenti che tengono insieme l’articolazione coxofemorale sono:
- Ischiofemorale
- Ileofemorale
- Pubofemorale
- Rotondo
- Acetabolare trasverso
Come sono fatte le protesi d'anca?
L’intervento di impianto di protesi d’anca è uno dei più comuni e dei più attuati su larga scala. La protesi d’anca può essere:
- Totale
- Parziale
Può essere impiantata attraverso diversi accessi:
- Anteriore
- Laterale (il più comune)
- Posteriore
L’articolazione viene ricostruita, assecondando l’anatomia originale, con l’utilizzo di materiali specifici come titanio e polietilene. Gli elementi che possiamo trovare nella struttura di una protesi sono:
- Testa femorale
- Coppa acetabolare
- Stelo femorale
In seguito all’impianto della protesi il paziente può deambulare nei giorni immediatamente successivi all’intervento. Nei primi giorni, il carico non sarà totale, ma se la riabilitazione procede bene, si potrà ricominciare a camminare senza stampelle in breve tempo. Il recupero dopo una protesi d’anca è abbastanza veloce dato che dopo circa 4-6 mesi il paziente può riprednere tutte le attività svolte precedentemente, sebbene con alcune accortezze.
L’indicazione principale è quella di non compiere movimenti combinati di:
- Flessione oltre 90°
- Adduzione
- Intrarotazione
Ne consegue che il paziente dovrà sempre fare attenzione in alcune situazioni come:
- Accavallare le gambe
- Togliersi/mettersi le scarpe
- Sedersi sul WC
- Salire e scendere dalla macchina
- Fare le scale
Perché fare l'intervento di protesi d’anca?
- La protesi, come abbiamo detto, sostituisce la struttura originale della testa del femore e dell’acetabolo. Proprio per questo, l’intervento viene effettuato nei casi in cui vi sia stata usura e degenerazione di queste strutture.Le cause principali sono:
- Coxo artrosi
- Fratture della testa o del collo del femore
- Displasia congenita dell’anca
- Artrite
- Sindrome femoro acetabolare
- Lussazione dell’anca
Quali sono gli esercizi di idrokinesiterapia per la protesi d’anca?
Come abbiamo detto, dopo l’intervento di protesi d’anca non sarà possibile deambulare fin da subito con il carico corporeo al 100% e, inoltre, potrebbe essere presente dolore e difficoltà nel movimento. Per questo motivo, una volta che i punti sono stati rimossi e la ferita si è rimarginata, è estremamente consigliato effettuare delle sedute di idrokinesiterapia associate alla fisioterapia a secco sul lettino. In acqua, infatti, è possibile svolgere esercizi (grazie all’assenza della forza di gravità) che, almeno in quel momento, non è possibile effettuare al di fuori. L’ambiente acquatico favorisce anche un sollievo dal dolore e risulta un’attività molto piacevole. L’idrokinesiterapia è fondamentale per velocizzare il processo di guarigione e riabilitazione.
Gli obiettivi dell’idrokinesiterapia sono:
- Recupero del movimento
- Rinforzo della muscolatura
- Ripristino dell’elasticità muscolare
- Rieducazione alla deambulazione
- Ripresa dell’equilibrio
- Recupero del controllo neuromuscolare
A questo scopo, vengono utilizzati diversi attrezzi all’interno della piscina come:
- Manubri
- Pesetti
- Elastici e theraband
- Tavolette
- Bastoni
- Tubi in schiuma
- Galleggianti
In conclusione, l’attività di idrokinesiterapia associata alla fisioterapia a secco può accorciare di gran lunga i tempi di recupero post operatori di un intervento di protesi d’anca e aiuta a ottenere un risultato migliore in termini di performance muscolare e articolare.
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