Testo di Sara Patarchi
Cos'è la postura?
Devo ammettere che rispondere a questa domanda è difficile. Sui libri di testo, la postura è definita come: “la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei”. La postura, però, è molto di più.
Il nostro corpo, infatti, è sottoposto alla forza di gravità e la postura non è altro che la continua lotta che fanno i nostri muscoli in risposta a tale forza. Inoltre, la postura è subordinata al mondo esterno, al mondo che ci circonda: potremmo dire che essa porti con sé la memoria di tutti i traumi che si verificano sul nostro corpo. Non solo, la postura è il risultato anche di ciò che avviene nel nostro mondo interiore. Questo è vero a tal punto che, dall’atteggiamento posturale, è possibile iniziare a decifrare una persona che non conosciamo, ma con la quale entriamo in contatto.
Da quanto detto, emerge quanto dare una definizione univoca di postura, che vada bene per tutti, sia davvero difficile.
Per cercare di darne un’ulteriore caratterizzazione, possiamo dire che il corpo umano risponde a tre leggi universali:
- mantenere lo sguardo all’orizzonte, malgrado la postura non sia una “postura canonica”
- assumere la posizione più ergonomica per il nostro fisico, ossia con il minor dispendio energetico e una distribuzione ottimale del carico
- trovare sempre una posizione che sia la meno dolorosa per tutto il fisico
Inevitabilmente, ogni persona svilupperà una postura unica e differente da quella di tutte le altre.
Quando e perché si sviluppano i problemi posturali?
In realtà, non si può rispondere con precisione a questa domanda. Questo perché è possibile che, fin da giovani, si vada incontro alla tanto temuta scoliosi, ossia a una deformazione della colonna vertebrale che porta, nei casi più gravi, alla rotazione delle vertebre con conseguente inversione delle curve fisiologiche della colonna e formazione di gibbi.
Nel corso della vita, inoltre, è possibile imbattersi in una moltitudine di fastidi. Queste problematiche possono colpire qualsiasi distretto muscolare o articolare. Spesso, a essere colpita è la colonna vertebrale, a livello di tutti i tratti (soprattutto cervicale e lombare, ma anche dorsale e sacrale). La ragione di ciò è che il nostro fisico ha una grande capacità di compenso. É possibile che la nostra postura, come detto sopra, si sviluppi per cercare di sfuggire a un dolore. Quest’ultimo può essere di natura discendente, ossia localizzato nella parte alta del corpo e influenzare tutta la struttura, oppure di natura ascendente, proveniente cioè dal basso, dai piedi o dagli arti inferiori, e influenzare, a salire, il resto del corpo. Inizialmente, ciò non porterà a una problematica, ma nel corso del tempo è sempre possibile che ad avere origine sia una vera e propria patologia.
La postura, inoltre, può modificarsi in seguito al lavoro svolto: basti pensare a chi lavora in ufficio ed è costretto a rimanere in posizione seduta per gran parte della giornata. Si può andare incontro a lombalgie, cervicalgie, ernie del disco o ancora problematiche legate alle anche.
Come si possono contrastare tali fastidi e dolori?
Innanzitutto, è fondamentale mantenere un buon tono muscolare. Molti studi dimostrano che chi fa vita sedentaria è più portato a sviluppare disturbi posturali.
Quali sono gli esercizi più idonei?
Importante per chiunque è che si faccia esercizio fisico, un’attività mirata, controllata e sotto la supervisione di specialisti con l’obiettivo di rinforzare tutto il fisico. In parallelo, oltre all’attività di rinforzo, è necessario svolgere un’attività che abbia la finalità di distendere i muscoli, come la ginnastica posturale.
Ginnastica Posturale: che cos’è?
La ginnastica posturale affonda le radici in quella che, fino a qualche anno fa, veniva chiamata “ginnastica correttiva”. Oggi è ritornata in auge perché si soffre sempre più di problematiche legate all’apparato muscolo-scheletrico. Essa ha come obiettivo quello di allungare e dare nuova elasticità ai muscoli retratti; e mobilizzare articolazioni, che, per lungo tempo, sono state risparmiate, per evitare di sentire dolore.
La ginnastica posturale dovrebbe essere indirizzata a tutti, a maggior ragione a chi soffre di dolore lombare, cervicale o a chi ha problemi legati ad anche e bacino. Ovviamente, se il dolore è nella fase acuta, se si soffre di ernie del disco o si è afflitti da un caso grave di scoliosi, la cosa migliore è avviare un percorso personalizzato con un fisioterapista. Passata la fase acuta, è possibile proseguire il percorso affidandosi alle mani di un personal trainer specializzato, che può seguire a 360° la persona sia rinforzando i muscoli deboli sia allungando i muscoli forti e corti.
Quali sono i metodi della Ginnastica Posturale?
Diversi sono gli approcci e le scuole di ginnastica posturale. Fra tutte, la più famosa è la scuola Mézières, che si caratterizza per il suo approccio globale. Essa prevede l’utilizzo di posture obbligate da tenere per qualche minuto, da cui il corpo tenderà a sottrarsi finché non si raggiunge una lunghezza ottimale dei muscoli. Secondo Mézières, quasi tutte le problematiche derivano dalla catena dei muscoli posteriori, sempre forti e troppo accorciati.
Ovviamente, la ginnastica posturale non si esaurisce nell’elenco e nella messa in pratica di posture. Un altro obiettivo è quello di portare la persona ad avere più consapevolezza del proprio corpo e dei propri movimenti. A tal fine, sono importanti tutti quegli esercizi che servono alla percezione individuale, ossia la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio. A questo proposito, è importante lavorare sull’equilibrio. Altro metodo, oggi poco conosciuto, è la tecnica Alexander. Si tratta di una vera e propria rieducazione, che aiuta a essere consapevoli dell’equilibrio, della postura e del movimento.
Tornando quindi alla domanda posta all’inizio, quando si parla di ginnastica posturale si apre un mondo, del quale non possiamo fare a meno, l’importante è affidarsi alle persone giuste.